Renzi apre sull'Italicum: "Se il parlamento ha i numeri siamo pronti a cambiarlo"
Il premier al 'Corriere del Mezzogiorno': "Per modificare la legge non c'è bisogno di aspettare la sentenza della Consulta". E sul referendum: "Sono ottimista, se vince il sì inizia il futuro"
"La nostra posizione sulla legge elettorale non cambia: siamo pronti a cambiarla se in Parlamento ci sono i numeri. Non c'è bisogno di aspettare la sentenza della Corte Costituzionale".
Lo ha sottolineato il premier Matteo Renzi, in una intervista alla "Gazzetta del Mezzogiorno". "L'Italicum è un'ottima legge ma se il Parlmento vuole migliorarla - ha precisato il presidente del Consiglio-segretario del Pd - noi ci siamo. Pronti insomma a discutere comunque decida la Consulta".
Nell'intervista Renzi dice che anche che nella legge di stabilità il taglio delle tasse sarà chiaro:"Quando presenteremo la legge di stabilità gli italiani sapranno come ridurremo le tasse". "Una cosa però - ha sottolineato il presidente del Consiglio - è già certa.: il nostro governo ha finora mantenuto ogni giorno l'impegno di ridurre la pressione fiscale, invertendo la rotta dei precedenti governi. Andremo avanti su questa strada".
Inoltre, ha aggiunto, ci sarà anche "un intervento di aiuto a chi prende poco di pensione nella legge di stabilità 2017. Significa che metteremo più denari in tasca a chi prende poco: una sorta di quattordicesima al di sotto di una certa soglia di povertà. Ci stiamo orientando in questo senso". "In passato - ha sottolineato Renzi- con gli interventi sulle pensioni si levavano soldi ai pensionati. Noi invece facciamo l'opposto: vogliamo dare di più".
Infine, Renzi, parlando del referendum costituzionale del prossimo autunno, ha ricordato come "il legame fra questa legislatura e riforme costituzionali" nasca "dall'impegno preso dal presidente Giorgio Napolitano quando ha accettato nel 2013 un nuovo incarico da Capo dello Stato dopo le pressioni di tutti i partiti".
Sull'esito della consultazione popolare, Renzi si è dichiarato "ottimista e fiducioso" sulla affermazione dei sì. "D'Alema che fa coppia con Berlusconi per il no mi pare in linea con i loro ultimi venti anni. Se vince il no - ha affermato fra l'altro- torniamo alle bicamerali D'Alema-Berlusconi e ci teniamo il Parlamento più costoso e numeroso del mondo. Se vince il sì semplicemente inizia il futuro".