Renzi, lettera e video (con gaffe) per convincere i prof sulla Buona Scuola
Il premier spiega il ddl con lavagna e gessetto e critica duramente le posizioni dei sindacati: "Non fanno un servizio ai ragazzi". Ma la Rete non gli perdona un inciampo grammaticale
Per spiegare il ddl sulla "Buona Scuola", Matteo Renzi ha indossato i panni del professore, con tanto di lavagna e gessetto, in una stanza di Palazzo Chigi usata come set: Renzi ha scritto sulla lavagna - a colori diversi - i punti salienti della riforma, partendo dall'alternanza scuola-lavoro e proseguendo con la cultura umanista e con 'più soldi agli insegnanti'.
Per il premier 'un dato di fatto oggettivo'. Poi ha criticato duramente le iniziative di protesta adottate dai sindacati degli insegnati, addebitando "parte della responsabilità" della perdita di autorevolezza degli insegnanti appunto al "fatto oggettivo" della tipologia di proteste.
IL CASO DELLE PROVE INVALSI - "Quando si chiede ai ragazzi - ha detto - di boicottare le prove Invalsi e si minaccia il blocco degli scrutini non si sta facendo un servizio alla scuola e non si sta facendo un servizio a quei ragazzi".
LA GAFFE - Il premier è però inciampato in un grossolano errore di grammatica scrivendo sulla lavagna "cultura umanista" in luogo di "umanistica". Un errore che come sempre la Rete non gli ha perdonato.
.@matteorenzi #labuonascuola dovrebbe essere quella che sa che si dice Cultura UMANISTICA e non "Umanista" pic.twitter.com/OE7U0MXa49
— Giordano Sottosantiن (@GiordanoSottosa) 13 Maggio 2015
E dopo il video su Youtube, l'offensiva comunicativa di Renzi è proseguita con una lettera agli insegnanti italiani, in cui il premier ha spiegato nel dettaglio gli obiettivi della riforma.
Tutto mentre alla Camera l'aula bocciava le 4 questioni pregiudiziali di costituzionalità al provvedimento, e la conferenza dei capigruppo decideva di far slittare a mercoledì 20 maggio il voto finale al ddl di riforma, previsto inizialmente per il giorno prima.