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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il Governo vuole cambiare la Costituzione: "Meno parlamentari, più partecipazione"

Il nuovo Parlamento? Sarà composto da "soli" 400 deputati e 200 senatori mentre verrà introdotto un referendum propositivo ed eliminato il quorum in quelli abrogativi: prender forma la riforma costituzionale presentata dal ministro Fraccaro

La legge elettorale non sarà modificata, ma la maggioranza di governo presenterà una proposta di revisione costituzionale per la riduzione dei Parlamentari a 400 deputati e 200 senatori. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta Riccardo Fraccaro, illustrando le linee guida del suo mandato alla commissione Affari costituzionali della Camera.

Non solo riduzione di spesa ma anche "un miglioramento del processo decisionale delle Camere" secondo il ministro pentastellato Membro del collegio dei probiviri del M5S e questore anziano a Montecitorio.

"La riduzione del numero dei parlamentari è chiesta a gran voce dai cittadini, anche perchè "l'Italia è il Paese con più alto numero parlamentari eletti in Europa".

II Parlamento italiano è composta da 630 deputati e 315 senatori. In Francia, ad esempio, i Senato è composto da 346 membri, l'assemblea nazionale da 577, ora il presidente Macron ha proposto di ridurre di un terzo il numero di parlamentari.

Tornando in Italia Fraccaro ha precisato di voler "valorizzare il Parlamento" nonostante l'impegno già portato avanti in seno al Movimento 5 stelle per lo sviluppo della "democrazia diretta" di cui il sistema di consultazione della base poentastellata Rousseau è il fulgido esempio. 

"La democrazia diretta - ha sottolineato Fraccaro - favorisce interesse e conoscenza dei cittadini; induce i politici a una maggiore trasparenza ed efficienza; fa argine ad alcuni aspetti degenerativi, come i privilegi per i governanti e la dipendenza dalle lobby".

Democrazia digitale, la prospettiva del M5s

L'uso di strumenti digitali per la democrazia diretta è "il futuro" però non deve essere attuato in modo "radicale" ma partendo da "sperimentazioni limitate" come spiegato il ministro Fraccaro.

"Il digitale non è un fine ma un mezzo, amplia enormemente le possibilità di partecipazione ma è un mondo inesplorato e applicarlo in modo totale e radicale sarebbe un errore perchè il tema è estremamente delicato e va affrontato con consapevolezza degli effetti dello strumento e anche con una cultura di base, con una capacità di usare lo strumento. Però è il futuro e sarebbe poco lungimirante non iniziare questo percorso, con sperimentazioni partendo dalle forme di partecipazione non vincolanti".

Non sarà invece presentata una proposta di legge elettorale, per quanto quella attuale sia "insoddisfacente", perchè il tema è "rimesso al Parlamento" in quanto "estraneo al contratto di governo" ma intanto sarà previsto nel testo di revisione costituzionale una norma transitoria per poter rinnovare le Camere in ogni momento, con "adattamento tecnico" della attuale legge elettorale.

"Abolire il quorum dei referendum abrogativi"

Uno dei punti del programma di governo riguarda "l'abolizione del quorum nei referendum abrogativi".

"L'anomalia del quorum è evidente nel confronto con le altre democrazie - ha aggiunto il ministro Fraccaro - Il quorum rappresenta l'ostacolo principale alla partecipazione: anzichè premiare i cittadini che si recano alle urne li penalizza, favorisce l'astensionismo, creando un danno grave alla democrazia".

"Un altro obiettivo è anche rimuovere gli ostacoli agli adempimenti per la raccolta delle firme, come la vidimazione dei fogli e l'obbligo di allegare i certificati di iscrizione agli uffici elettorali".

Arriva il referendum propositivo

"Una prima iniziativa dovrà essere l'introduzione del referendum propositivo per una vera partecipazione popolare ai processi decisionali".

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta Fraccaro prevede anche l'introduzione del referendum propositivo per accrescere "il senso civico e la responsabilità dei cittadini"

Inoltre un "particolare rilievo" sarà dato alla "valorizzazione dell'iniziativa legislativa popolare", prevedendo "l'obbligatorietà dell'esame delle Camere sulle leggi di iniziativa popolare, con una modifica dei regolamenti parlamentari".

Durante la Bicamerale che nei decenni scorsi tentò di rinnovare la Costituzione, si sviluppò un lungo dibattito sull'introduzione in Costituzione del referendum propositivo. Tra le tesi contrarie anche quella dell'attuale presidente della Repubblica che vedeva nell'istituto il rischio di "proliferazione di referendum su testi elaborati da gruppi di interesse, con ampia capacità di mobilitazione popolare, che vogliano imporre una particolare disciplina giuridica su determinate materie".

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