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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Rivoluzione elezioni: "18enni voteranno per il Senato, valgono 4 milioni di (giovani) voti"

Se nell'attuale legislatura la maggioranza è appesa a tre voti a Palazzo Madama, il prossimo Parlamento potrebbe portare in dote una riforma che scompaginerà - non poco - le carte in tavola. Una proposta di legge vuole modificare l'articolo 58 della Costituzione

La commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato una piccola riforma costituzionale non prevista dal contratto di governo, ma che potrebbe avere un forte impatto sul nuovo Parlamento. Se l'aula della Camera darà il proprio consenso sarà il primo passo per ampliare anche agli under 25 il diritto di voto per l'elezione dei senatori.

Con una modifica all'articolo 58 della Costituzione, 4 milioni di giovani tra i 18 e i 24 anni potranno infatti votare al Senato.

"Il testo è pronto per andare in aula il 22 luglio e spero che sarà approvato prima della pausa estiva" spiega Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio e deputato del MoVimento 5 Stelle, promotore della nuova legge di cui sono relatori i deputati Corneli e Ceccanti.

Senato, diritto di voto anche agli under 25

Uno dei motivi che limitano il diritto di voto per il Senato risiede nell'imprinting che dei costituienti che hanno disegnato Palazzo Madama ispirandosi ai modelli delle cosiddette "Camere alte" presenti nei primi sistemi istituzionali liberal-democratici nati per lo più nell’800 dalla crisi delle monarchie assolute dell’ancien regime.

I costituenti dopo l'esperienza del fascismo disegnarono il Senato come una Camera eletta a suffragio universale diretto ma che si differenziava dalla Camera dei deputati per alcuni importanti elementi, tra i quali la diversa disciplina dell’elettorato attivo fissato al compimento dei 25 anni di età, e dell’elettorato passivo (possono essere eletti senatori i cittadini che hanno compiuto il quarantesimo anno di età). Un aspetto introdotto perché il Senato veniva comunque concepito, pur nella novità dell’elezione diretta a suffragio universale, come una "Camera di compensazione" e di attenuazione dei possibili "effetti distorsivi" derivanti proprio dal suffragio universale.

Ora la proposta di legge costituzionale interviene a modificare proprio l'articolo 58 della Costituzione. Si tratta di un unico articolo in cui si dispone l'abbassamento del limite di età per l'elettorato attivo equiparandolo a quello della Camera, ovvero saranno elettori tutti i cittadini che avranno compiuto al momento delle elezioni il diciottesimo anno di età.

Resta invece la questione dell'elettorato passivo, ovvero la possibilità di essere eletti al Senato che per ora è attribuita ai soli cittadini che hanno compiuto venticinque anni di età.

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