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Venerdì, 19 Aprile 2024
Movimento 5 Stelle

Di Maio evoca già il complotto: "Rosatellum? Legge contro il M5s, la fermeremo"

Il deputato campano incoronato candidato premier parla dal palco della kermesse Italia a 5 Stelle: "Stanno facendo una legge per fare della prima forza politica del Paese l’ultima in Parlamento". Grillo: "Il capo politico del M5S non avrà più il mio indirizzo"

Pace fatta. Alla fine è stato trovato l'accordo tra l'ala "governativa" e quella più "ortodossa" del Movimento 5 Stelle.  Oggetto del contendere, la svolta leaderista che Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno impresso al M5s, attribuendo la carica di "capo politico" al candidato premier, ovvero a Luigi Di Maio. 

La presunta tregua è arrivata nel tardo pomeriggio dopo una giornata di tensioni. Roberto Fico è stato infatti visto nel backstage di Italia 5 Stelle impegnato in un lungo colloquio con Davide Casaleggio. Dopo diverse trattative è stato raggiunto un accordo sul ruolo del "capo politico" e del candidato premier del M5s.

E così, poco dopo le 19, dal palco del villaggio Rosseau è arrivato l'annuncio, tanto atteso quanto scontato:  "I votanti sono stati 37.442...Un certo Luigi Di Maio ha preso 30.936 voti", così l'ha incoronato Beppe Grillo. "Da domani il capo politico del M5S non avrà più il mio indirizzo".

L'intervento di Luigi Di Maio

"Il nostro sarà il governo della riscossa degli italiani. Formeremo una squadra di governo di cui essere orgogliosi", ha detto Di Maio. "Alle prossime elezioni gli italiani dovranno scegliere tra vivere e sopravvivere".

"Noi non possiamo illuderci di governare questo paese solo con quelli che ci votano. Andiamo alle elezioni governiamo e pensiamo di rispondere solo a chi ci ha votato, è l’errore che hanno fatto gli altri", ha aggiunto il nuovo leader pentastellato. 

"Il giorno dopo le elezioni abbiamo il dovere di parlare con tutti quelli che non ci hanno votato. Nel nostro dna ci sono gli strumenti di democrazia partecipata ed è con quelli che li coinvolgeremo", ha sottolineato.

Critiche al Rosatellum

"Siccome siamo la prima forza politica del Paese e non riescono a farci del male - ha aggiunto - stanno facendo una legge per fare della prima forza politica del Paese l’ultima in Parlamento, si chiama Rosatellum bis. Da martedì - ha annunciato – ci metteremo tutto quello che abbiamo per fermare questa legge antidemocratica, sentirete parlare di noi".

Il ruolo di Di Maio e le tensioni nel partito

Il deputato campano è diventato così a tutti gli effetti il candidato premier e leader politico del Movimento. Un ruolo che, a quanto pare, la minoranza 'ortodossa' è stata costretta a riconoscegli. 

Del resto, come spiega Askanews, "il Movimento 5 stelle è come un fiume: chi devia dalla corrente principale, al massimo può dar vita a una pozza di acqua stagnante. Esce o viene espulso dall’alveo e difficilmente riesce a rientrare. Non solo le correnti ma anche opinioni diverse espresse pubblicamente sono come il fumo negli occhi per i cosiddetti grillini". 

Eppure oggi le polemiche e gli strappi non sono mancati. Tanto che a metà pomeriggio lo stesso Nicola Morra ha ammesso a Rainews: "E' corso un tentativo di conciliazione, poi trarremo le conseguenze". Una frase che non è piaciuta agli attivisti che lo hanno criticato per aver preso le distanze dalle scelte della 'comunità'. Se Di Maio "sarà solo primus inter pares, ce lo devono dire", ha proseguito Morra.

Nel dubbio, comunque, gli attivisti del M5s sanno con chi prendersela: oltre all’inviata di Rainews, anche i cineoperatori che seguivano la sindaca di Roma Virginia Raggi sono stati oggetto di insulti, spintoni, strattonamenti. Tra le note di colore della giornata la diserzione di Alessandro Di Battista, presente con un videomessaggio dal palco, nel quale fra l’altro ha annunciato che "ad ore", quindi con qualche settimana di anticipo, è attesa la nascita del suo primo figlio.
 

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