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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Roma, quando pioveva e i grillini dicevano: "Marino dimettiti e stura il tombino"

Il nubifragio di sabato ha messo in ginocchio la Capitale, ma per la Raggi "è colpa dell'incuria degli anni passati"

"Mi fate un po’ pena a dir la verità: tutta la vostra vita ad aspettare che qualcuno ‘inciampi’”. Così scriveva Virginia Raggi lo scorso settembre, riferito ai giornalisti "che aspettano ore e ore sotto casa mia".

Quindi, chissà, anche stavolta verrà puntato l’indice verso i cronisti cattivi se ricorderanno un intervento della sindaca, nel corso di una conferenza stampa, a novembre, nella quale giurava “ad agosto è partita la programmazione del piano di pulizia straordinaria delle caditoie ed è stato avviato il piano di pulizia delle foglie”. Forse qualcosa è andato storto, boh. Fatto sta che il nubifragio che si è abbattuto venerdì 19 maggio sulla Capitale ha mandato in tilt i social network, tra segnalazioni di strade allagate e tombini otturati.

Sul temporale che ha investito Roma e tutte le conseguenti problematiche registrate, Raggi - nel servizio video di RomaToday firmato da Veronica Altimari - ha detto: “Stiamo lavorando da quando siamo entrati alla pulizia e alla disostruzione delle caditoie. La mancata manutenzione per anni ha determinato questa gravissima situazione che ci troviamo ad affrontare”. Insomma, la colpa è degli altri.

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Per carità, ogni difesa è lecita fino a prova contraria. Però in quasi 48 ore non è volata una mosca, sponda Cinque Stelle. Nessuno che abbia detto qualcosa su quanto accaduto, nessuno che abbia commentato su Facebook. Cosa che invece accadeva nel recente passato.

Andrea Severini, marito di Virginia Raggi, punzecchiava “le parole di #SottoMarino”. Addirittura Alessandro Di Battista sbottava: ”Piove un giorno e Roma diventa la città più invivibile d’Europa”, lanciando l’hashtag #SottoMarinoDimettiti. Angelo Diario - oggi presidente della commissione capitolina Sport - scriveva "eppure #sottoMarino l’anno scorso aveva annunciato di aver sturato i tombini’…mai più un temporale bloccherà la città…occhio agli squali”. Ma anche Fabio Massimo Castaldo, nel 2015, sottolineava: “Se il romano non può andare al mare, sotto Marino il mare arriva a Roma”. Fino al tweet del M5S del Centro Storico: "Con Alemanno obbligatorie le catene in macchina, con Marino àncora, tuta e boccaglio". 

Insomma, quando c’era l’ex chirurgo volavano missili 2.0 che mettevano in ginocchio l’Amministrazione: fotomontaggi, attacchi, squali alle porte della metro Colosseo. Oggi, invece, le responsabilità vanno trovate nel passato, non nel presente.

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