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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Aspettando Rousseau, come funziona e chi può votare: tutto quello che c'è da sapere

M5s e Pd attendono l'esito della consultazione online sulla piattaforma Rousseau che si chiuderà alle ore 18: ecco tutte le informazioni su questo strumento telematico

Governo sì, Governo no? L'alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico attende l'esito della consultazione on line iniziata alle ore 9 sulla piattaforma Rousseau. Il quesito è: "Sei d'accordo che il M5s faccia partire un governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?". A rispondere saranno i 115.372 iscritti alla piattaforma, che avranno tempo fino alle ore 18 per dare esprimere la loro preferenza. Dopo l'inizio delle operazioni di voto sono iniziati anche i primi disagi. Numerosi iscritti, tra cui anche diversi parlamentari del Movimento 5 Stelle, segnalano difficoltà nell'accesso all'area voto del sistema operativo, forse a causa delle troppe visite sul sito.

Aspettando Rousseau quindi, un po' come “Aspettando Godot”, celebre opera del teatro dell'assurdo  che si basa sul tema dell'attesa. Qui, invece dei protagonisti Vladimir e Estragon abbiamo Di Maio, Zingaretti e Conte, che dopo aver raggiunto un accordo non semplice devono aspettare l'esito del voto online. Ma come funziona la piattaforma Rousseau? A chi appartiene? Per fare chiarezza in previsione della consultazione sul Governo M5s-Pd, il Blog delle Stelle ha pubblicato una serie di punti per chiarire tutto quello che c'è da sapere su questo strumento telematico. 

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Rousseau, cos'è e come funziona

Rousseau è il portale che fa capo all'Associazione Rousseau dove gli attivisti del M5S possono esprimersi, proponendo disegni di legge, votando le leggi proposte dagli altri utenti o per definire le posizioni politiche del Movimento rispetto a temi specifici, come le questioni interne al Movimento stesso. Ad esempio, gli attivisti possono votare per la scelta dei candidati del partito (come i candidati alle elezioni politiche, europee o regionali) oppure dire la loro su questioni più generali votando 'sì' o 'no' al quesito che gli viene sottoposto. In passato, gli attivisti di Rousseau si sono espressi sul programma di governo con la Lega e a febbraio 2019 sulla richiesta di autorizzazione a procedere (poi respinta) nei confronti di Matteo Salvini sul caso Diciotti.

Chi gestisce la piattaforma Rousseau

La piattaforma Rousseau non è gestita dalla Casaleggio Associati. Inizialmente la Casaleggio Associati ha sviluppato la piattaforma Rousseau per il Movimento 5 Stelle e lo ha fatto gratuitamente. Nel 2016 la piattaforma viene rilasciata e donata al Movimento 5 Stelle e la sua gestione viene affidata all''Associazione Rousseau' fondata da Gianroberto e Davide Casaleggio proprio con lo scopo di sostenere e sviluppare l’omonima piattaforma di democrazia diretta.

L’Associazione è senza scopo di lucro e composta da Massimo Bugani (socio e responsabile organizzazione eventi), Enrica Sabatini (socio e responsabile ricerca e sviluppo), Pietro Dettori (socio e responsabile editoriale) e Davide Casaleggio (Presidente). Le donazioni versate mensilmente dai parlamentari sono finalizzate al supporto delle attività dell’Associazione Rousseau. La Casaleggio Associati non percepisce nulla di quegli importi.

Rousseau, il voto e la privacy

L’area voto utilizzata negli ultimi 5 mesi e che verrà utilizzata per il voto sul 'Progetto di Governo' NON è stata oggetto di contestazioni da parte del Garante della privacy. I problemi evidenziati dal Garante riguardavano la precedente piattaforma non più in uso. Tutte le contestazioni del Garante sono state risolte nel vecchio sistema e non sono mai state presenti nel nuovo. Il sistema scrutinato dal Garante è stato messo in sicurezza e comunque non ha alcun accesso all’attuale sistema voto.

Nello specifico, la nuova area voto attualmente utilizzata è stata scritta da zero seguendo lo stato dell’arte per quanto riguarda la sicurezza, la privacy, la trasparenza e la robustezza. In particolare: il Login è garantito da un software open source di nome Keycloak che si appoggia allo standard de facto OpenID Connect. Il software è aggiornato, sviluppato da una ampia community oltre che da una azienda leader nel settore (Red Hat).

Al momento il software non è mai stato hackerato. Come livello di sicurezza ed identificazione aggiuntivo abbiamo implementato il 2 Factor Authentication via SMS. Il Database non è esposto esternamente e non vi sono utenze che vi hanno accesso al di fuori dell’applicativo di backend. I framework usati sono aggiornati e hanno out of the box diverse feature di sicurezza che rendono il sistema immune a diversi attacchi conosciuti (tipo sql injection, xss…). L’accesso al cluster è protetto da VPN ed è auditabile (ed auditato).

Il voto resta segreto

L’area voto prevede due tabelle distinte per i voti e i votanti. Una tabella dice che una persona ha partecipato alla votazione senza indicazione di cosa ha votato e c’è una seconda tabella distinta che contiene l’elenco delle preferenze espresse.

Quindi non si può risalire a quale scelta è stata fatta dall’utente. Inoltre, non è possibile che uno stesso utente voti più volte perché il sistema consente un unico accoppiamento utente-partecipazione al voto. E’ come nel voto fisico in cui è presente un registro votanti che contiene l’elenco di chi ha partecipato al voto ed un’urna all’interno della quale vengono inserite le schede. Il collegamento diretto voto-votante è impossibile

Performance e attacchi

Grazie al miglioramento dell’infrastruttura ed un’allocazione ad hoc di risorse hardware che vengono incrementate in maniera proporzionale alle esigenze del voto, la nuova area voto, in uso da 5 mesi, ha dimostrato buone performance in condizioni di carico. Durante la votazione per la conferma di Luigi di Maio come capo politico, hanno votato 56.127 persone e il sistema è stato oggetto di 3 attacchi DDos che sono stati sventati.

Le performance dell’area voto sono rimaste intatte, a parte un lieve rallentamento durati meno di 30 minuti. Nell’arco delle operazioni di voto, malgrado gli attacchi subiti, il tempo del server per processare le richieste (latenza) è stato di: massimo 71 millisecondi nella metà dei casi, massimo 207 millisecondi nel 90% dei casi e 409 millisecondi nel 99% dei casi. Abbiamo gestito una media di 116.25 richieste https al secondo, con picchi di 305 richieste al secondo durante il picco di voto (escludendo il DDoS). Considerando gli attacchi, i tentativi di attacco e gli errori legittimi, possiamo dire di non aver avuto alcun errore nel processare i voti.

Voto certificato da un notaio

Le votazioni sono certificate da un notaio che ha accesso in tempo reale al monitoraggio del sistema di voto. Questo permette di verificare e certificare eventuali anomalie.

Chi finanzia la piattaforma Rousseau

La piattaforma Rousseau è sostenuta da donazioni di iscritti e portavoce per un totale, nel 2018, di 1.254.031 euro di entrate a fronte di 1.123.990 euro di spese. Come evidenziato nel bilancio 2018, il 59% dell’importo totale (ossia 659.710 euro annui) è utilizzato specificatamente per il supporto della piattaforma ossia per sostenere le spese del personale, gli investimenti sull’infrastruttura tecnologica e per il funzionamento degli uffici, mentre il 40% del totale (464.281 euro) è dedicato alle spese di supporto legale e per gli accantonamenti dei rischi legali del MoVimento 5 stelle, per le spese di comunicazione e di organizzazione di incontri di formazione e per gli oneri diversi di gestione.

Nello specifico: Spese del personale dipendente (230.676 euro di stipendi) e a supporto in partita iva (105.130 euro), ossia 12 persone che lavorano in 10 ampie aree di azione (assistenza agli iscritti, gestione delle segnalazioni e delle questioni legali, ricerca e sviluppo, project management, web design development, coordinamento delle funzioni, organizzazione eventi, produzione contenuti editoriali, comunicazione e rapporto con la stampa, amministrazione e contabilità). Investimenti per sostenere e potenziare l’infrastruttura tecnologica (220.318 euro). Spese per il funzionamento degli uffici (103.583 euro annui). Spese per il supporto legale e per gli accantonamento dei rischi legali (272.973 euro). Spese di comunicazione e di organizzazione degli eventi di formazione (87.858 euro). Oneri diversi di gestione (103.450 euro

Chi può votare sulla piattaforma Rousseau

Per poter votare su Rousseau è necessario essere iscritti alla piattaforma da almeno sei mesi. Questo rende impossibile che iscrizioni di massa all’ultimo minuto possano influenzare una votazione. Inoltre, questa finestra temporale così lunga consente di effettuare controlli e verifiche accurate sulle richieste di iscrizioni presentate ed è attivo un sistema di segnalazioni quotidiano attraverso il quale gli iscritti stessi possono inviare comunicazioni in merito.

Per poter votare è necessario essere iscritti certificati. La certificazione viene rilasciata solo se l’iscritto è identificato da un documento ufficiale (dalla carta d’identità alla patente, al passaporto), da un indirizzo e-mail e da un numero di telefono che vengono verificati. La certificazione di un iscritto avviene in 3/5 giorni lavorativi a seguito di ulteriori controlli sulla validità delle informazioni fornite. Gli aventi diritto al voto su Rousseau sono ad oggi 115.372.

Smentito l'attacco hacker del 29 agosto

La nuova piattaforma Rousseau non è stata hackerata il 29 agosto 2019. L’immagine che è stata diffusa è frutto di un fotomontaggio che gli stessi utenti della Rete hanno smascherato.

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