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Venerdì, 19 Aprile 2024
ROMA

Assessore al bilancio, Salvatore Tutino in pole: vicino l'annuncio di Raggi

A Roma è attesa a ore la nomina del sostituto di Marcello Minenna al bilancio. Il nome in pole è quello di Tutino, giudice della Corte dei Conti in pensione da pochi mesi. L'annuncio tra oggi e domani

ROMA - Salvatore Tutino potrebbe essere il nuovo assessore al bilancio della giunta Raggi. Il condizionale dovrebbe essere spazzato via tra oggi e domani quando la sindaca si presenterà sul palco di Italia a Cinque Stelle a Palermo dove, oltre al no alle Olimpiadi, si vuole sventolare anche la nuova nomina. Il nome in pole, quello buono, sarebbe appunto quello di Tutino, giudice della Corte dei Conti in pensione da pochi mesi. La quadra sarebbe stata trovata definitivamente nella serata di ieri dopo 23 giorni di rifiuti, porte in faccia, "no grazie" e nomine poi ritirate (De Dominicis, ndr).

Un nome che consente di uscire dal ginepraio in cui la Raggi è entrata dopo il dimissioniday e che ancora oggi vede vacanti, oltre a quella del Bilancio, anche le poltrone del Capo di Gabinetto, del presidente di Ama e del direttore generale di Atac. Oltre a loro, come ammesso dalla stessa Raggi, andrà nominato anche un assessore alle partecipate per far sì che non si venga più a creare un super assessorato come quello gestito da Marcello Minenna.

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Ex direttore del Secit, Tutino è esperto di evasione fiscale e finanza pubblica. E' fra i fondatori del Cer ed è componente del Consiglio Scientifico dell’Istituto.  Fino al dicembre 2006 è stato Dirigente Generale nel Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dal 1998, come Direttore del Servizio Consultivo e Ispettivo Tributario (Secit), dopo avervi operato come Ispettore (dal 1992); dal 2005, come Direttore dell’Informatica per la fiscalità. In precedenza è stato Direttore di ricerca presso l’Isae, a conclusione di un percorso da Ricercatore e da Primo Ricercatore, ed ha svolto attività di analisi e di studio presso il Dipartimento economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1981-83).

Virginia Raggi, sindaco di Roma

E’ stato componente di Organismi, Comitati e Commissioni operanti nell’ambito del Ministero dell’Economia e delle Finanze e ha guidato Gruppi di lavoro ministeriali incaricati di approfondire specifiche tematiche: riordino della tassazione dei redditi familiari, in attuazione della delega della L. 413/1991 (1992); quantificazione e distribuzione dell’evasione fiscale (1995); revisione del c.d. redditometro (1993). E’ stato docente ed ha tenuto corsi e seminari presso Università (Roma, Cassino, Siena, Urbino) ed Istituzioni (Guardia di Finanza, Scuola Superiore Economia e Finanze, Formez). E’ autore di numerosi articoli e saggi su temi di finanza pubblica, di politica fiscale e di welfare.

Grillini in piazza Montecitorio - Foto Andrea Ronchini

Sin qui il freddo curriculum. Ma di Tutino va anche raccontato di quando finì sotto attacco del Movimento Cinque Stelle, il partito che oggi lo chiama alla guida dei conti del Campidoglio. A fine 2013 fu nominato come uno dei cinque nuovi consiglieri della Corte dei conti e diventò uno dei cinque salvati da un emendamento del governo. Tutino con altri quattro finì sotto attaccò perché grazie ad un emendamento di Roberto Speranza del Pd riuscì ad evitare il tetto di 300.000 euro per chi somma incarichi pubblici e pensione. Ruocco e Castelli insorsero: "Ecco perché il Cdm si è riunito in fretta e furia, doveva nominare cinque esponenti della casta perché prendessero la poltrona prima della legge di Stabilità". 

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