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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Salvini e Bonafede indagati per lo show dopo l'arresto di Battisti

La Procura di Roma ha già chiesto di archiviare il caso per "mancanza di dolo", ora la palla passa al Tribunale dei Ministri. Il leader della Lega accolse l'ex terrorista vestito da poliziotto, mentre il Guardasigilli pubblicò un video che mostrava le varie fasi dell'arresto

Il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sarebbero indagati dalla Procura di Roma per l'eccessiva spettacolarizzazione dell’arresto di Cesare Battisti. L’ipotesi di reato è la mancata tutela della dignità della persona arrestata. Secondo il Giornale, i due sarebbero stati indagati da una settimana in seguito a una denuncia presentata a loro carico. Ma si tratta di un’indagine destinata forse a sgonfiarsi. Repubblica scrive infatti che la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del provvedimento per mancanza di dolo. Per i pm dunque non c'è reato. Ora comunque la palla passa al Tribunale dei ministri che però, com’è accaduto sul caso della Diciotti, potrebbe anche decidere di non archiviare il caso. 

Ma "come mai - si chiede Il Giornale - né il ministro Bonafede né Salvini abbiano sentito il dovere di rendere nota questa vicenda giudiziaria che li riguarda. E soprattutto il premier Conte ne era a conoscenza? E Di Maio?". 

Bonafede indagato, le polemiche dopo i filmati postati sui social 

I due ministri sono stati indagati per le note vicende legate al caso Battisti. Salvini aveva accolto l'ex terrorista a Ciampino vestito da poliziotto, mentre Bonafede pubblicò un video di dubbio gusto che mostrava il detenuto nelle varie fasi dell'arresto.  Certo è che dopo la pubblicazioni dei video - di sicuro in odore di propaganda - molti esperti di diritto avevano avuto da ridire sull’iniziativa dei due ministri, in particolare su quella del Guardasigilli Bonafede.

I reati ipotizzati dai penalisti di Roma

Secondo la Camera Penale di Roma, il video pubblicato da Bonafede avrebbe potuto configurare una serie di reati, come quello previsto dall'articolo 114 del codice di procedura che vieta "la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica".

Ma il ministro potrebbe aver violato anche l’art 42 bis dell’ordinamento penitenziario, il quale prescrive che nelle "traduzioni", ovvero nell’accompagnamento accompagnamento "coattivo" dei detenuti da un luogo ad un altro, vengano "adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità". 

Il trofeo di Battisti esibito sui social: esposto della Camere penali contro Bonafede

Bonafede, il richiamo del Garante dei detenuti

Anche il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma aveva richiamato il ministro Bonafede:

"L’articolo 42-bis comma 4 prescrive che nelle traduzioni siano ‘adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità'".

"L’articolo - scrisse il Garante dopo la pubblicazione del video - prosegue prevedendo sanzioni disciplinari per chi non osservi tale disposizione: certamente il legislatore non poteva supporre che fossero i vertici delle Istituzioni a non rispettarla".

Il video di Bonafede

Nel video diffuso dai canali social del ministro della giustizia le istantanee della vita di Battisti prima dell'arresto venivano giustapposte al video racconto dalla discesa dell'aereo, la saletta dell'aeroporto, il 'palchetto' allestito per i ministri presenti, il discorso di Bonafede, la folla di telecamere, fotografi e cronisti.

Il tutto corredato da un commento musicale più adatto al filmino di un matrimonio che per sottolineare il rientro in Italia dell'ex terrorista dei Pac Cesare Battisti. 

Quando Salvini diceva: "Non bisogna mai esibire un catturato"

E che non si debba "mai esibire un catturato" lo diceva anche Salvini nel 2015.  La spettacolarizzazione degli arresti? "Non la sopporto - tuonava infatti in una intervista concessa a Panorama in cui attaccava Angelino Alfano per aver twittato "a indagini in corso" in merito alle immagini dell’ingresso in carcere di Veronica Panarello, poi condannata per l’omicidio del figlioletto Loris. Salvini giudicava "raccapriccianti" le riprese con tanto di insulti della folla davanti alla prigione.

"Non bisogna mai esibire un catturato".

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