rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Salvini ci ricasca, propaganda social nel giorno del silenzio elettorale

Formalmente la legge non prevede limitazioni all'uso dei social, ma secondo l'Agcom sarebbe comunque auspicabile evitare "ogni forma di propaganda". Protesta Leu: "Non rispetta le regole". E anche Letta va all'attacco del vicepremier: "Trovo indegno tutto ciò"

"Questa domenica anche un voto in più può fare la differenza: conto su di voi!". E ancora: "Il treno passa oggi e poi se ne va. In Sardegna #oggivotoLega!". Sono tanti i post condivisi da Matteo Salvini sulle sue pagine social per convincere gli elettori sardi a votare Carroccio. Tutto lecito? Formalmente forse sì, ma le cose sono un po’ più complesse di come appaiono.

Cosa prevede la legge sul silenzio elettorale

Secondo l’articolo 9 della legge del 1956, nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono infatti "vietati i comizi, le riunione di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altre e manifesti di propaganda. Nei giorni destinati alla votazione altresì è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali".

Il parere dell'Agcom 

La legge è stata successivamente integrata da altre disposizioni rigurdanti le tv e le radio, ma nessuno ha pensato di inserire anche una norma specifica per i social network. Come stanno allora le cose? Nel tentativo di arginare la propaganda social, lo scorso febbraio l’Agcom ha stabilito alcune linee guida "per la parità di accesso alle piattaforme online durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2018".

Dopo aver ricordato che la legge "vieta di fatto ogni forma di propaganda elettorale (in tv e attraverso comizi pubblici) nel giorno del voto e in quello precedente", l’autorità per le comunicazioni concludeva con un annonimento: "Sarebbe pertanto auspicabile che anche sulle piattaforme in questi due giorni fosse evitata, da parte dei soggetti politici, ogni forma di propaganda, per evitare di influenzare con pressioni indebite l’elettorato ancora indeciso". 

Ma a quanto pare il ministro dell’Interno non ha tenuto in debita considerazione il parere dell’Agcom. Già in occasione delle elezioni in Abruzzo, poi stravinte dal centrodestra, Salvini aveva usato i social per invitare gli elettori ad andare alle urne. E allora come oggi il suo comportamento viene duramente stigmatizzato dai suoi detrattori. 

Fornaro (Leu): "Il significato della legge è inequivocabile"

Il primo a protestare è stato Federico Fornaro capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera. "Il ministro dell'Interno - scrive Fornaro in una nota - è il garante delle leggi che regolano il corretto svolgimento delle competizioni elettorali. Tra di esse vi è lo stop alla campagna elettorale alle ore 24 del venerdì precedente l'apertura dei seggi''.

"Sulla pagina Facebook del ministro - prosegue Fornaro - anche oggi sono stati pubblicati appelli al voto alla Lega per le elezioni in Sardegna. E quando si è il ministro dell'Interno non ci si può certo nascondere dietro all'assenza di regolamentazione sull'uso dei social media nella legislazione elettorale: il significato del silenzio della propaganda nelle ultime ore dal voto è chiaro ed inequivocabile".

"Se vuole Salvini faccia approvare una legge che abroghi il cosiddetto silenzio elettorale, ma fino ad allora lo rispetti come tutti gli altri perché non solo il ministro dell'Interno non è al di sopra delle leggi, ma con il suo comportamento trasmette anche un messaggio altamente diseducativo". 

Enrico Letta contro Salvini: "Indegno violare il silenzio elettorale"

Anche l'ex premier Enrico Letta va all'attacco del ministro: "C’è la regole del silenzio elettorale. C’è la regola che stia al ministro dell’Interno farla rispettare essendo responsabile, nel nome di tutti, della regolarità del voto. Poi c’è la realtà di un ministro che rompe lui stesso, anche oggi, la regola. Sono l’unico a trovare indegno tutto ciò?". 


Salvini e quei post a urne aperte, proteste sui social: "Perché si fa finta di niente?"

Anche sui social in tanti giudicano il comportamento del ministro non è proprio irreprensibile. "Il Ministro Salvini rompe di nuovo, il silenzio elettorale" scrive ad esempio un utente. "Un comune mortale non la passerebbe liscia. Allora perché si fa finta di niente quando a farlo è uno che addirittura è garante della legge che sistematicamente vìola?". Un altro utente fa notare quanto sia "grave che un ministro dell interno, pilastro del legale quando gli fa comodo, non rispetti una legge base del nostro ordinamento costituzionale ossia il silenzio preelettorale". Salvini per ora non ha risposto alle critiche. Ma se non altro il suo ultimo post non parla di elezioni. 



 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Salvini ci ricasca, propaganda social nel giorno del silenzio elettorale

Today è in caricamento