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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Saviano nel Pd". Lui: "Vogliono delegittimarmi"

Corsera: per contrastare Grillo, Bersani sarebbe pronto a farsi affiancare dallo scrittore alla testa di una lista civica. L'autore di Gomorra: "Faccio paura perchè non schierato"

Il post amministrative, ma soprattutto il boom di Beppe Grillo, ha aperto una nuova corsa: quello alla lista civica. Da Berlusconi a Casini fino a Bersani, la domanda che tutti si stanno ponendo è: come intercettare il voto di chi non si sente più rappresentato dalle attuali forze politiche? Per tutti, la risposta è: dar spazio a liste civiche, magari trainate da un nome importante e di primo piano della società civile.

Dopo le indiscrezioni che voglio Berlusconi pronto a fare del Pdl tante "civiche" da affidare ai vari Lupi, Fitto, Brambilla, Meloni, Carfagna, Gelmini, etc. ecco Bersani. E' il Corriere della Sera a lanciarsi in un annuncio volto a rompere quella che viene definita la "pax bersaniana": consegnare le chiavi 'civiche' del Pd a Roberto Saviano. Ma andiamo per ordine, se ordine c'è.

Questione voto anticipato. Bersani non lo vuole assolutamente. Veltroni sì. D'Alema si staccherebbe un braccio per andare al voto ad ottobre. Ma è il caso di rompere su questo punto visto che il voto è comunque alle porte? 4 mesi o 10, poco cambia.

Delle primarie, si sa tutto. Bersani non le vuole. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, non dorme se prima non annuncia ai quattro venti che è giunta l'ora delle primarie. Il consigliere regionale Giuseppe Civati, che con Renzi non prenderebbe nemmeno un caffè, è sul tema sulla stessa linea d'onda. Loro, i "giovani", voglio un Pd sempre più "alla Obama".

Ecco che Bersani, per poter continuare - o inziare - a sentirsi leader del centrosinistra ha davanti a se un'unica strada: auto-incoronarsi come candidato premier e farsi affiancare da una forte lista civica in grado di contendere voti e rabbia al Movimento 5 Stelle di Grillo. Ed è qui, per il Corriere della Sera, che entrerebbe in gioco Roberto Saviano.

E Saviano che dice? Ovviamente non ha perso occasione per replicare: "Mi capita spesso di leggere articoli che danno per certa la mia candidatura politica. Non è importante in quale ruolo e in quale partito, la cosa certa è che dicono "sto per candidarmi". Ovviamente è falso".

Per Saviano è tutta una strategia per delegittimarlo. "Il punto è che per queste persone, chiunque non venga percepito come schierato, fa paura e va delegittimato. Il messaggio implicito è: "Questo qui fa di tutto per ottenere consensi, perché il suo scopo è fare politica". (...) Il mio mestiere è quello di scrivere, ma non rinuncio alla possibilità di costruire un nuovo percorso in questo paese. (...) Ridare dignità alle parole della politica è invece la premessa alla rinascita. Ripartire dalle parole significa costruire prassi diverse. Perché le parole sono azione".

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