rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

A scuola dopo il terremoto: "Incertezze e ritardi, ricostruzione troppo lenta"

Nelle regioni colpite dal sisma trentamila studenti tornano tra i banchi in strutture d'emergenza. La denuncia di ActionAid: "Ancora troppi i punti da chiarire sulle risorse a disposizione e sull’effettiva agibilità degli edifici scolastici"

A oltre un anno dalla prima forte scossa di terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, molti bambini - degli oltre trentamila studenti che in questi giorni dovranno affrontare l'inizio del nuovo anno scolastico nei territori del cratere - si apprestano a tornare a scuola in strutture d’emergenza. E tra incertezze e ritardi, come denuncia ActionAid che ha analizzato lo scenario nei territori colpiti dal sisma e ha lanciato un appello a governo ed enti locali affinché facciano maggiore chiarezza sulle risorse disponibili e si mettano all’ascolto della cittadinanza.

"Sono ancora troppi i punti da chiarire sulle risorse effettivamente a disposizione e sull’effettiva agibilità degli edifici scolastici che si apprestano ad accogliere gli studenti di Lazio, Marche Abruzzo e Umbria", scrive l'organizzazione internazionale parlando senza mezzi termini di una "ricostruzione che procede con passo incerto, troppi ritardi, poca trasparenza e scarso coinvolgimento delle comunità locali".

Nelle quattro regioni colpite dal sisma, il governo ha previsto la costruzione di 72 nuove scuole, mentre per altre quaranta sono in programma interventi per adeguare, completare, migliorare o ampliare le strutture.

"Dall’analisi della documentazione resa pubblica, non è tuttavia possibile capire quando gli studenti potranno tornare in edifici non provvisori. “Ricominciare dalle scuole” è il motto della ricostruzione post terremoto, ma sono ancora troppi i punti poco chiari sulla ricostruzione e sull’agibilità degli edifici scolastici".

Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid Italia, ha le idee chiare: "Una ricostruzione efficace non può che essere trasparente e partecipata. Ad oggi non sappiamo ancora quante sono le risorse totali messe in campo grazie alle donazioni, ai fondi pubblici e a quelli privati. Per una vera rinascita, non solo materiale, sono indispensabili strumenti di trasparenza informativa e percorsi di partecipazione mirati alla costruzione di spazi di dialogo aperto, inclusivo e informato tra istituzioni e cittadini in merito alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio".

A scuola dopo il terremoto in Centro Italia | Foto ActionAid

Nel complesso, per ActionAid la gestione della ricostruzione appare piuttosto accentrata: le decisioni sono prese dal commissario straordinario e dai governatori delle quattro regioni colpite, in qualità di vice commissari per la ricostruzione, senza un reale coinvolgimento delle comunità locali.

"Inoltre, non è chiaro perché le risorse della terza campagna di raccolta fondi post sisma - arrivata a quota 3,2 milioni di euro con l’obiettivo specifico di ricostruire le scuole - siano stati destinati anche ad altre opere pubbliche".

Situazione difficile anche a L'Aquila

Anche nel cratere aquilano, dove ActionAid è presente dal 2009, sono ancora tante le domande senza risposta: "Ad oggi nessun progetto di ricostruzione delle scuole pubbliche è partito e migliaia di ragazzi riprenderanno le lezioni per l’ottavo anno consecutivo in strutture “temporanee”. La struttura che ospita il maggiore liceo della città (oltre mille studenti) viene dichiarata inagibile e gli studenti divisi in tre differenti plessi, mentre mancano le verifiche di vulnerabilità in altre strutture di competenza comunale e provinciale".

Dopo il terremoto, l’organizzazione ha lavorato insieme al ministero dell’Istruzione per accompagnare studenti e insegnanti nella difficile ripresa dell’anno scolastico. In particolare, ActionAid ha avviato il progetto “METE - Percorso di riscoperta della Memoria e dell’idEntità Territoriale localE” nelle scuole di Camerino, Pieve Torina e Valfornace nelle Marche. Nelle province di Ascoli Piceno e Macerata, ActionAid opera in tre istituti comprensivi (Pieve Torina, Camerino e Acquasanta Terme) che abbracciano otto località: Pieve Torina, Valfornace, Visso, Muccia, Camerino, Fiastra, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A scuola dopo il terremoto: "Incertezze e ritardi, ricostruzione troppo lenta"

Today è in caricamento