Le scuole cattoliche non hanno pagato Imu. In risposta, il Governo ha inviato a tutte le "paritarie confessionali" i solleciti per il pagamento dell'Imposta municipale unica. Ed è scontro.

I presidi della scuole paritarie confessionali parlano di "cartelle pazze" in risposta a chi chiede delucidazioni in merito alla questione Imu. Le cosiddette "scuole cattoliche", infatti, già esentate a suo tempo dall'Ici, ritengono di non dover corrispondere al Governo italiano i soldi dell'Imu. E per questo non hanno versato la prima rata che scadeva lo scorso 18 giugno.

A difendere il "diritto" per le scuole paritaria di non versare l'Imu è l'Associazione genitori scuole cattoliche (AGeSC): "Chiediamo che le scuole paritarie, in quanto Enti non profit, non debbano pagare l'Imu. In questi giorni l'Agenzia delle Entrate sta inviando una serie di cartelle esattoriali Imu alle scuole paritarie. Eppure il primo ministro Monti non più tardi di due mesi fa aveva garantito che non avrebbero dovuto pagare l'imposta. Siamo davanti ad una grave situazione di incertezza e molti genitori si trovano nella condizione di non sapere se il figlio portera' a termine il ciclo scolastico nella stessa scuola dove l'ha iniziato''.

La ratio della protesta è la seguente: "L'eventuale pagamento dell'imposta farebbe lievitare la tassa d'iscrizione alla scuola". Ennesimo caso, stavolta "cattolico", di scaricare la crisi e le misure anticrisi sui cittadini.

Andando a scavare nel decreto che regola l'Imu, si può leggere che "gli immobili adibiti in via esclusiva a luogo di culto" sono esentati dal pagamento dell'imposta. Ora la domanda è: le scuole cattoliche, possono essere paragonate alle chiese? Per le associazioni cattoliche, ovviamente "Sì". Per il fisco, assolutamente "No".

Come finirà? Vincerà Peppone o Don Camillo?