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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Assolta Virginia Raggi: il sindaco di Roma in lacrime dopo la sentenza

Assoluzione piena dall'accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo del Campidoglio. Applausi in aula, il sindaco ha commentato: "Spazzati via due anni di fango"

Il sindaco di Roma Virginia Raggi è stata assolta nel processo in cui era accusata di falso documentale per la nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo del Campidoglio. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo aveva chiesto di condannare Virginia Raggi a 10 mesi concedendo le attenuanti generiche. Applausi in aula per l'assoluzione della Raggi, che alla lettura del dispositivo si è commossa ed è corsa ad abbracciare gli avvocati e il marito. Le mani al viso, un pianto liberatorio e un lungo abbraccio ai legali e al marito. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi ha accolto la sentenza di assoluzione dall'accusa di falso.

"Spazzati via due anni di fango"

"Questa sentenza spazza via due anni di fango, andiamo avanti a testa alta per Roma, la mia amata città, e per i tutti cittadini". Queste le prime parole della sindaca di Roma Virginia Raggi dopo la sentenza di assoluzione.

Nomine Roma: Raggi assolta (FOTO ANSA)

Il post su Facebook

"Adesso vorrei che i cittadini, tutti, collaborassero alla rinascita di Roma. Rimbocchiamoci le maniche: da domani si torna al lavoro. Ancora più forti". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi commenta su Facebook la sua assoluzione. "Vorrei, soprattutto, che questo fosse un riscatto per tutti i romani, di qualsiasi appartenenza politica, perché il loro sindaco ce la sta mettendo tutta per far risorgere la nostra città", aggiunge Raggi.

Il fatto non costituisce reato

Il tribunale di Roma ha assolto con formula piena la sindaca di Roma Virginia Raggi dall'accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del Comune di Roma. Il giudice monocratico Roberto Ranazzi dopo 45 minuti di camera di consiglio ha assolto la sindaca perché il fatto non costituisce reato. Ieri il procuratore aggiunto, Paolo Ielo aveva chiesto una condanna a 10 mesi con la concessione delle attenuanti generiche.

La difesa della Raggi

''La richiesta è che l'imputata venga assolta con la formula più piena perché il fatto non sussiste''. Così l'avvocato Pierfrancesco Bruno ha concluso il suo intervento a difesa della sindaca di Roma, Virginia Raggi. ''Questo processo — ha sottolineato l'avvocato Fasulo - nasce da analisi di conversazioni, Telegram, wthatsapp, in cui ci si trasmette comunicazioni in maniera veloce, se non si ha una visione completa questi messaggi non hanno senso''. "Il codice etico venne strumentalizzato da avversari politici e proprio per questo fu modificato", ha aggiunto il legale della sindaca Alessandro Mancori, ricordando l'indagine penale del luglio 2016 a carico di Raggi. "Quando venne chiamata per essere interrogata sui fatti della asl di Civitavecchia, ed era sindaca da venti giorni, Raggi non pensò minimamente a dimettersi. Comunico quanto accaduto, venimmo in procura, parlammo con i magistrati e successivamente venne fatta richiesta di archiviare il fascicolo a suo carico. E non successe nulla di più".

Processo Raggi: tutte te tappe della vicenda

Di cosa è accusata Virginia Raggi

Falso in atto pubblico. È questo il reato contestato a Virginia Raggi che - secondo quanto prevede l'articolo 476 del Codice penale - prevede una pena da uno a sei anni, senza tuttavia prefigurare l'entrata in vigore della legge Severino che comporta la decadenza da una carica pubblica. 

Secondo l'accusa la sindaca di Roma aveva mentito all'Anticorruzione sulle procedure seguite nella nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo. Lei si è sempre difesa ribadendo la versione data ai funzionari dell'Anac: avrebbe agito "in piena autonomia". Ma per l'accusa ci sarebbe lo zampino di Raffaele Marra, fratello di Renato, ex braccio destro della sindaca, arrestato nel 2016 per corruzione.“

I protagonisti del processo Raggi

Raffaele Marra, ex capo del Personale del Comune, considerato molto vicino al sindaco Raggi, finisce in manette per corruzione: secondo l'accusa avrebbe ricevuto un immobile a prezzo di favore mentre era alla guida del Dipartimento politiche abitative, con la giunta di centrodestra guidata da Gianni Alemanno.

A ottobre 2016 Raffaele Marra procede come da normativa dell'Anticorruzione alla rotazione di 40 dirigenti comunali: tra loro c'è anche il fratello di Raffaele, Renato Marra, che con ordinanza firmata da Virginia Raggi il 9 novembre 2016 viene promosso dalla Polizia Locale alla guida della Dipartimento Turismo, con aumento di stipendio di 20mila euro. L'ordinanza viene controfirmata dal capo dipartimento, Raffaele Marra. Davanti all'Anticorruzione Raggi sii intesta in toto la scelta, escludendo qualunque interferenza del suo braccio destro.

Per i pm, alla luce di un conflitto di interesse in atto, ci sono gli estremi per indagare il sindaco Raggi, che a gennaio 2017 risulta iscritta nel registro per abuso d'ufficio e per falso ideologico. Tuttavia dalle conversazioni private tra Raggi e Marra si evince come il sindaco non fosse a conoscenza dell'aumento di stipendio e a settembre 2017 la Procura archivia l'accusa di abuso d'ufficio ma rimane in piedi quella per falso: all'Anac Raggi aveva sostenuto di aver fatto tutto in autonomi, ma dagli scambi con Marra finiti agli atti, l'accusa evince che la procedura sarebbe stata seguita a braccetto.

Nell'ultima udienza il tribunale ha raccolto la testimonianza di Carla Romana Raineri, già capo di gabinetto del Campidoglio, che spiega come il suo ruolo - affidatole il 4 agosto del 2016 - fosse in realtà un guscio vuoto: "Qelle che avrebbero dovuto essere le mie funzioni erano state sapientemente esportate a Salvatore Romeo e Raffaele Marra" (rispettivamente capo della segreteria politica e vice capo di gabinetto).

"Stavano in tre in una stanza a porte chiuse, per riunioni inaccessibili a tutti se non all`allora vice sindaco Daniele Frongia. Marra aveva un fortissimo ascendente sulla sindaca.Erano stati coniati vari epiteti per Marra, eminenza grigia, Richelieu, sottolineando la debolezza della sindaca come quella della zarina ai tempi di Rasputin. Chiunque si fosse messo di traverso rispetto alle loro ambizioni faceva una brutta fine".

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