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Martedì, 23 Aprile 2024
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Renzi piace più di Di Maio, Grillo come Salvini, Berlusconi meglio di Meloni

Solo 4 italiani su 10 hanno fiducia nell'Europa e se l'Italia va male è colpa della politica: un sentiment diffuso come rilevato dall'osservatorio settimanale politico elettorale di Index Research. Nelle intenzioni di voto tra Pd M5s lo scarto è minimo

Il Pd recupera terreno sul Movimento 5 stelle ma l'impulso delle primarie, che si sta esaurendo, non è bastato a far tornare il Partito Democratico in testa ai sondaggi. Almeno secondo l'Osservatorio settimanale politico elettorale di Index Research che ci consegna un quadro delle intenzioni di voto degli italiani nel quale il distacco tra il Pd di Renzi e il M5S di Grillo si attesta ad uno scarto minimo, di appena due punti.

Alla domanda “Se ieri si fossero tenute le elezioni politiche, lei per quale partito avrebbe più probabilmente votato?” il 29,5% degli intervistati ha indicato il Movimento 5Stelle, che rimane sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana (+01%). Pd in crescita si attesta al 27,1% guadagnando lo 0,3% rispetto all'ultima rilevazione.  Forza Italia al 13,2% (+0,1),  Lega Nord immobile al 12,2%, Fratelli d'Italia al 4,8%: il centrodestra unito supera il 30%.

Sondaggi 12 maggio 2017: M5s 29%, Pd 27%, Fi 13%, Lega 12%

Fiducia nei leader mese di maggio

La fiducia nei leader del mese di maggio, grazie all'impulso delle primarie consente a Matteo Renzi di rimanere in cima e di rinforzare la sua posizione. Il neo segretario è il più apprezzato e addirittura guadagna 3 punti rispetto al mese precedente, ed ora è al 28%.

Al secondo posto Luigi Di Maio con il 22%, Beppe Grillo e Matteo Salvini a pari merito al 20%, Silvio Berlusconi guadagna un punto, ultima Giorgia Meloni.

Fiducia nell'Europa: boccata d'ossigeno

Quattro italiani su 10 hanno fiducia nell'Europa: le elezioni francesi e la vittoria di Macron rilancia il sentimento di appartenenza alla Comunità. Alla domanda: “Lei ha fiducia nell'Europa?” il 39,8% degli intervistati ha risposto di sì, mentre il 42,8% è ancora molto scettico. Ma la fetta di chi si sente nuovamente attratto dal sentimento europeista si amplia rispetto allo scorso 23 marzo quando, l'istituto di ricerca diretto da Natascia Turato aveva registrato una netta bocciatura nei confronti dell'UE. In quell'occasione, oltre la metà degli italiani (55,8%) riteneva uno “svantaggio” essere europei.

“Questo dato è il risultato da una parte delle elezioni francesi - spiega Natascia Turato, direttore di Index Research - ma soprattuto di una “allucinazione” comunicazionale per cui tutti coloro che si esprimono contro l'Europa sono sempre più spesso associati alla categoria degli “xenofobi”, mentre chi è a favore viene visto come democratico e liberale. Si tratta di un escamotage comunicativo che non reggerà per molto. Essere europei o europeisti non significa necessariamente essere favorevoli al modo in oggi viene gestita l'Europa”.

L'Italia va male, colpa della politica

Italia fanalino di coda dell'Europa. La colpa è della politica per il 6 italiani su 10 (58,6%), delle troppe tasse per l'11, 4%. Solo il 6,6% ritiene che il nostro Paese è rimasto indietro per colpa della criminalità, mentre 1 su 10 crede che la causa sia la troppa burocrazia.

Metodo di raccolta: Interviste telefoniche con metodologia C.A.T.I. con questionario strutturato. Interviste complete 800, Totale contatti effettuati: 4.364

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