rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

M5s scavalca il Pd e diventa primo partito, metà degli italiani vuole il voto entro l'estate

Ai pentastellati, seppur in calo di consensi, vanno la maggioranza delle preferenze di voto degli italiani. Crollo del Pd dopo la scissione ma Renzi appare l'unico leader possibile a sinistra. Gli elettori conservatori guardano all'altro Matteo, Salvini per unire il centrodestra

Il Movimento 5 stelle sorpassa il Pd nelle intenzioni di voto degli italiani: sondaggi concordi quelli che indagano anche la volontà degli elettori che, inoltre, vorrebbero andre alle urne prima dell'estate. L'emoraggia di consenso del Pd è diventata evidente dopo la scissione che costa ai "dem" un punto a settimana. 

Dal 16 febbraio ad oggi il consenso nei confronti del Partito Democratico è diminuito del 2,2%, mentre la nuova formazione della sinistra interna bersaniana dei Democratici e Progressisti si attesta sul 3,5% secondo l'ultimo sondaggio Index Research. Concordi anche gli esperti di Agorà Ixé che vedono addirittura i democratici passare in una settimana dal 28,1% al 26,9%, mentre il neo movimento tenuto a battesimo da Bersani e dagli "scissionisti" si ferma sotto la soglia del 3%. 

Gli italiani guardano in maggioranza al Movimento 5 Stelle, pur visto in calo nei consensi: a seconda delle diverse rilevazioni i pentastellati si assestano tra il 27% e il 29%. Ora secondo tutti i sondaggi è il Movimento di Beppe Grillo il primo partito d'Italia.

Stabile la Lega quotata intorno al 12/13% così Forza Italia. Secondo lo stesso sondaggio, il 31% degli elettori conservatori vorrebbe il leghista Matteo Salvini come leader della coalizione, a seguire Luca Zaia raccoglie il 23% dei consensi davanti a Silvio Berlusconi (20%). Il 47% degli intervistati vorrebbe andare a votare prima dell'estate, il 18% subito dopo mentre il 28% ritiene sia meglio terminare la legislatura e recarsi alle urne nel 2018.

Manovre a Sinistra dove la presidente della Camera, Laura Boldrini, lascia formalmente il gruppo parlamentare di Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà e passa al Misto. 

Quanto al Partito Democratico invece Matteo Renzi si conferma catalizzatore dei consensi. Nella corsa tra coloro che, ad oggi, si sono candidati a guidare il Partito Democratico è saldamente in testa l'ex premier che stacca di ben 33 punti la “new entry” Andrea Orlando, secondo l'ultima rilevazione Index Research.

La scissione pesa sul Pd:  2,2 punti in meno rispetto al sondaggio del 16 febbraio

Alla domanda “Se domani si tenessero le primarie del Pd, tra i tre candidati Renzi, Orlando ed Emiliano, per chi probabilmente voterebbe?” il 55% ha scelto l'attuale segretario, il 22% scriverebbe il nome del ministro della Giustizia. In terza posizione il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha scelto di rimanere nel Pd senza seguire gli scissionisti. 

Il congresso, con le primarie del 30 aprile, saranno una grande occasione per decidere insieme quale Italia vogliamo in Europa e come il Pd dovrà essere motore del cambiamento - scrive su Facebook Matteo Renzi - Nessun alibi per rinviare la discussione, dunque”

“La scissione ha pesato sull'apprezzamento degli elettori nei confronti del blocco Dem, così come la tempesta che si è scatenata per le ultimissime vicende giudiziarie”, spiega Natascia Turato, direttore di Index Research. “La nuova formazione Democratici e Progressisti si attesta sul 3,5% a discapito sia del Pd ma anche della Sinistra Italiana che rispetto alla scorsa settimana perde circa l'1 per cento”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

M5s scavalca il Pd e diventa primo partito, metà degli italiani vuole il voto entro l'estate

Today è in caricamento