E' ufficiale: stipendi tagliati ai dipendenti del Parlamento
Arrivano i tetti per il personale di Camera e Senato: stipendio netto massimo di 240mila euro. La Boldrini zittisce i mugugni: "Misura giusta, il paese reale è un altro"
ROMA - La presidente della Camera Laura Boldrini l'aveva promesso. E i tetti retributivi per i dipendenti di Camera e Senato sono arrivati davvero. Gli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, riuniti in contemporanea, hanno infatti fissato quello massimo, relativo ai consiglieri parlamentari, a 240mila euro annui al netto della contribuzione previdenziale (l'8,8% della retribuzione).
"E' un passo importante e positivo", ha commentato la presidente della Camera stigmatizzando le proteste dei dipendenti. Il tetto fissato, che comprende tutte le voci retributive, è quello previsto dal decreto legge Irpef. Sarà più basso per le altre categorie, "in modo da mantenere inalterati i rapporti retributivi oggi esistenti tra le varie professionalità".
Tuttavia la soglia delle categorie diverse da quella dei consiglieri non è stata ancora fissata ed è un tema riguardante il tavolo del confronto con le organizzazioni sindacali che parte da oggi, quando sarà concordato un calendario di incontri. Con i sindacati si parlerà anche dell'obiettivo del ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e della riorganizzazione amministrativa di funzioni e strutture. L'obiettivo è applicare i tetti (passati alla Camera con il no di Edmondo Cirielli di Fdi e l'astensione di Davide Caparini della Lega) entro la fine del 2014.