rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Parlamento, ecco i tagli agli stipendi: ai barbieri 99mila euro

C'è il via libera alla riforma che impone un tetto ai salari dei dipendenti di Camera e Senato, come previsto per il pubblico impiego. Le cifre, tuttavia, restano da capogiro

ROMA - Lo stipendio del segretario generale della Camera passerà dagli attuali 480mila euro lordi ai 360mila euro lordi all'anno previsti (120mila in più rispetto al presidente della Repubblica, come riporta il Messaggero). Ma solo nel 2018. E poi ci sono i cosiddetti operatori tecnici (i barbieri, per esempio): loro passeranno dai 136mila euro attuali ad "appena" 99mila euro lordi tra quattro anni. La "pacchia" è finita per i dipendenti di Camera e Senato, dato che gli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama hanno approvato i tagli agli stipendi dei dipendenti: i sì alla Camera sono stati tredici, cinque gli astenuti (tre di M5S, il leghista Davide Caparini e il questore Stefano Dambruoso). Simone Baldelli (Fi) e Edmondo Cirielli (Fdi) non hanno partecipato al voto.

Le misure, prese su iniziativa dei presidenti Pietro Grasso e Laura Boldrini, prevedono un tetto alle retribuzioni di 240mila euro previsto dalla legge e dei tetti intermedi. Ma alcune cifre, come si evince dagli esempi fatti sopra, restano da capogiro. Se infatti per tutte le altre categorie di dipendenti pubblici i tagli sono stati immediati e le loro buste paga ridotte di punto in bianco, per i dipendenti delle Camere si procederà con gradualità da gennaio fino a raggiungere l'obiettivo nel 2018. E anche il tetto di 240mila euro lordi è relativo, visto che di fatto tra contributi e indennità andranno a percepire di più.

Tetti stipendiali (contestati da alcuni sindacati pronti ad agitare carte bollate) ci saranno in proporzione per tutte le categorie. La 'linea del Piave' sarà determinata dalla retribuzione percepita per ogni categoria al 23esimo anno di servizio. In quattro anni tutti gli stipendi dovranno scendere per scaglioni annuali fino al tetto determinato per la categoria, mentre chi non ci arriva ancora vedrà il proprio stipendio fermarsi non appena raggiunta la propria soglia di riferimento.

"La decisione non soddisfa quella richiesta forte proveniente dagli elettori che vogliono l'eliminazione degli sperperi economici consumatisi nei palazzi del potere romano in questi anni". Lo afferma Stefano Dambruoso (Scelta Civica) spiegando i motivi per cui non ha votato a favore del provvedimento.

I SINDACATI PROTESTANO - In totale, Camera e Senato risparmieranno un centinaio di milioni di euro. Immediata la protesta dei sindacati della Camera che parlano di illegittimità: "Le organizzazioni sindacali della Camera che hanno partecipato alla riunione odierna dell'Ufficio di presidenza hanno chiesto ragione del mancato esame delle ragioni del disaccordo nella sede contrattuale propria del comitato per gli Affari del personale, organismo che dunque avrebbe dovuto riunirsi preliminarmente alla conviocazione delle Ooss in Ufficio di presidenza - si legge in una nota -. E' falso dire che non ci sentiamo in dovere di fare la nostra: i sindacati della Camera hanno sempre cercato un confronto sulle misure oggi in esame con senso di responsabilità ed in maniera costruttiva".

"Abbiamo solo chiesto rispetto per le più elementari regole che presidiano le dinamiche sindacali e la difesa dello stato di diritto anche alla Camera con l'ambizione di scongiurare i profili di illegittimità che abbiamo denunciato in tutte le sedi - avvertono i sindacati dei dipendenti di Montecitorio - La possibilità di discutere le nostre proposte ci è stata completamente negata e anche quella di avanzare controproposte".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parlamento, ecco i tagli agli stipendi: ai barbieri 99mila euro

Today è in caricamento