rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
ILVA / Taranto

Taranto, una madre scrive a Napolitano: "Venga a vedere i nostri figli malati"

Lunedì il capo dello Stato ha firmato il decreto che consente all'Ilva di continuare la produzione. La lettera di una 'mamma coraggio': "Guardi negli occhi i nostri bambini e gli spieghi perché". Mercoledì sit in di protesta

E' un vero e proprio pugno allo stomaco la lettera che Tonia Marsella, cittadina di Taranto, madre di un bambino malato di cancro e attivista del comitato Donne per Taranto, ha voluto scrivere al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per invitarlo nella città dell'Ilva dopo che proprio il capo dello Stato ha firmato il decreto che consente allo stabilimento di continuare la produzione nonostante il sequestro della magistratura.

Non un invito di piacere, però, ma "di dolore".

LA LETTERA. "Venga qui, venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo), li guardi negli occhi e sostenga il loro sguardo, se ci riesce, gli spieghi perché lo Stato ha preferito dare loro in pasto al mostro, quel mostro che ha distrutto il nostro mare, violentato la nostra terra, insozzato il nostro cielo".

E ancora: "Dica alle mamme che la malattia e la morte del loro figlio è necessaria, altrimenti cala il Pi".

Infine, la domanda più dolorosa: "Cos'hanno di diverso i bambini di Genova rispetto ai nostri. Perché in quello stabilimento l'area a caldo è stata chiusa, in quanto considerata incompatibile con la città, e la produzione spostata a Taranto? Credevo - conclude mamma Tonia - che Lei avrebbe scelto la vita e non la morte. E invece ha firmato la nostra condanna".

Le immagini dell'Ilva di Taranto

LA PROTESTA. Mercoledì, proprio per protestare contro la firma del decreto che consente all'Ilva di riprendere la produzione, è previsto un sit-in sotto la Prefettura organizzato dalle associazioni ambientaliste.

"I cittadini - spiega in una nota il presidente di Peacelink Taranto Alessandro Marescotti - scenderanno in strada con la Costituzione in mano". Il 15 dicembre, invece, si terrà una manifestazione "a cui è importante che partecipino i comitati di cittadini da ogni parte d'Italia".

Tutto questo perché "Taranto - aggiunge l'ambientalista - è oggi il cuore dello stato di diritto, il luogo simbolo dove far vivere lo spirito e la lettera della nostra Costituzione".

Muri e striscioni raccontano il dramma di Taranto



"CI UCCIDONO PER LEGGE". Il Governo "ha deciso di ucciderci a norma di legge". Così il comitato Donne per Taranto ha spiegato il motivo per il quale "tutta la città è chiamata in piazza". Perché "nessuno di noi si sente tutelato dalla proprietà Ilva, ma nemmeno da politici e amministratori, da governo e controllori; nessuno di noi è più disposto a lasciare che decisioni criminose e scellerate ricadano ancora sulla nostra testa e su quella dei nostri figli".

Per questo "chiediamo alla Procura di sollevare il conflitto di attribuzione e di non dissequestrare gli impianti che provocano 'malattia e morte'. Taranto non accetterà passi che continuino a mettere a rischio la vita di bambini, di operai, della popolazione vicina agli impianti della 'morte'. Taranto sarà dalla parte di chi, con coraggio e fermezza, continuerà a difendere il diritto inalienabile alla vita".

L'APPELLO "ESPROPRIARE RIVA". "Il decreto con cui il governo ha autorizzato la produzione all'Ilva di Taranto viola il diritto alla salute, i diritti del lavoro e la Costituzione". L'unica strada da percorrere è quindi "espropriare Riva". È quanto il fulcro di un appello firmato da sindacalisti e giuristi, da Giorgio Cremaschi a Gianni Ferrara e da esponenti esponenti Usb, Rete 28 Aprile Cgil, Associazione Giuristi democratici e Forum Diritti/Lavoro.

"Per due anni si continuerà a produrre in condizioni di continuo attentato alla salute e alla vita dei lavoratori e dei cittadini, ribaltando il principio costituzionale che prima si risana e si mette in sicurezza e poi si produce". Tutto questo, "aggravante", a fronte degli atti della Magistratura e "cedendo ai ricatti di una azienda criminalmente latitante".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Taranto, una madre scrive a Napolitano: "Venga a vedere i nostri figli malati"

Today è in caricamento