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Giovedì, 28 Marzo 2024
Crisi economica

Con Monti al governo 5,5 miliardi di tasse in più per le imprese

Studio choc della Cgia, associazione artigiani e piccole imprese: "Imu, Ici e prelievo raddoppiato con i tecnici a Palazzo Chigi". E gli aumenti non si fermeranno: nel 2013 tasse per 6,7 miliardi che nel 2014 diventeranno 7,3 miliardi

Con il governo Monti, le imprese pagheranno 5 miliardi e mezzo di euro di tasse in più. E' quanto riferisce la Cgia, l'associazione degli artigiani e delle piccole imprese.



CARICO FISCALE. "Mettendo a confronto gli effetti economici che andranno ad aggravare il carico fiscale e contributivo delle imprese con quelle invece che ne alleggeriranno il peso - sottolinea la Cgia - il saldo, nel triennio 2012-2014, sarà positivo: le imprese italiane si troveranno a pagare quasi 5,5 miliardi di euro in più. A questo risultato si giunge sottraendo dai 19 miliardi di tasse e contributi introdotti dal Governo Monti, i circa 13,6 miliardi di euro di alleggerimento fiscale che l'esecutivo praticherà nel triennio considerato".

PENALIZZATE MICRO IMPRSE. 

Il segretario dell'associazione Giuseppe Bortolussi dice che "le più penalizzate dal pacchetto di misure introdotte dal Governo Monti saranno le micro imprese: in particolar modo quelle senza dipendenti che non potranno avvalersi degli sgravi Irap previsti per i dipendenti e dell'Ace (aiuto alla crescita economica), visto che per le aziende in contabilità semplificata non potranno applicare quest'ultima misura. Se si considera che il 75% degli imprenditori individuali lavora da solo, si può affermare che gli artigiani e i commercianti che non hanno dipendenti subiranno dei forti aumenti di tassazione non ammortizzati dagli sgravi previsti dal Salva Italia".



IMU, ICI E ... SALASSO. Con l'Imu, rispetto all'Ici, il prelievo medio per i negozi e i laboratori risulta mediamente raddoppiato, sottolinea la Cgia. Mentre per i capannoni si registrano incrementi di imposta che superano il 60%. Oltre all'Imu, nel 2012 sono aumentate del 1,3% anche le aliquote contributive Inps a carico degli artigiani e dei commercianti.

Nel 2013, entrambi i prelievi subiranno ulteriori aumenti. Rispetto all'Ici, con l'Imu il prelievo sui capannoni aumenterà di circa l'80%. Le aliquote previdenziali, invece, subiranno un ulteriore aumento dello 0,45% sino a portare nel giro di qualche anno l'aliquota di questi lavoratori autonomi al 24%.

MENO DEDUZIONI. Le cattive notizie, purtroppo, non finiscono qui. Sempre nel 2013 le imprese faranno i conti con la riduzione della deducibilità dei costi per le auto aziendali che il fisco non riconoscerà più nella misura del 40%, ma solo del 27,5%. Sono circa 7 milioni gli automezzi interessati da questa misura.

Per quanto riguarda la tassa sui rifiuti che verrà rinnovata e si chiamerà Tares, bisognerà versare al Comune una maggiorazione pari a 0,3 euro al mq che i sindaci potranno aumentare sino a 0,4 euro. Gli imprenditori dovranno quindi pagare questa maggiorazione anche sulla superficie degli immobili destinati all'attività commerciale/produttiva.



AUMENTI FINO AL 2014. Messe tutte in fila, la Cgia stima che queste misure valgano circa 5 miliardi di euro nel 2012, che diventano quasi 6,7 mld nel 2013 e salgono a 7,3 mld nel 2014. Pertanto, nel triennio 2012-2014 le maggiori tasse e contributi a carico delle imprese saranno pari a poco più di 19 miliardi di euro.



"Pur riconoscendo che questo Governo ha dimostrato in più di una occasione di avere una certa sensibilità nei confronti delle piccole imprese - conclude la Cgia - la situazione generale è tale che difficilmente le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, potranno superare questo triennio con un carico fiscale aggiuntivo di questa portata. Non possiamo sperare di rilanciare l'occupazione e in generale l'economia se penalizziamo soprattutto le piccole imprese che costituiscono il tessuto connettivo della nostra economia".

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