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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Puntare sulla Torino-Lione è un azzardo": la lettera dei docenti universitari No Tav

Il dibattito, nell'attesa dell'analisi costi-benefici voluta dal ministro Toninelli, è aspro. M5s: "Non porremo a carico della collettività cifre ingiustificate rispetto ai vantaggi effettivi"

La manifestazione a favore della Torino-Lione di sabato scorso a Torino ha visto circa 20mila persone scendere in piazza. Il dibattito, nell'attesa dell'analisi costi-benefici voluta dal ministro Toninelli, è aspro.

"Ci sembra che attribuiate" alla Torino-Lione "un valore del tutto simbolico, non ritroviamo nelle vostre parole né dati tecnici né scenari di futuro basati sulla realtà fisica, mentre compaiono soltanto aspettative generiche che nulla hanno a che vedere con un traforo". Esordisce cosi' la lettera inviata alle sette madamin che hanno organizzato le manifestazioni Sì Tav a Torino dal meterologo Luca Mercalli e da alcuni docenti universitari tra cui Ugo Mattei e Angelo Tartaglia, da anni impegnati nella causa No Tav.

"Pensare di puntare tutto su quest'opera ha più a che fare con il gioco d'azzardo che con la visione strategica", hanno osservato. "Le affermazioni riguardo al rompere l'isolamento del Piemonte suonano paradossali e prive di fondamento. Nel 2017 le tonnellate di merci che hanno varcato il confine italo-francese sono state circa 44 milioni, pari approssimativamente ad un quinto di tutto quello che attraversa le Alpi ogni anno (216 milioni di tonnellate)", si legge nella missiva.

"Ma a suscitare la curiosità più grande è proprio l'accostamento tra quest'opera e la salvifica risoluzione di problemi presenti e futuri", hanno osservato i docenti. "Anche lanciando oggi i lavori definitivi di costruzione (finora mai partiti) dovremmo attendere decenni prima di vedere transitare un treno sulla nuova linea ferroviaria da Torino a Lione. Il tunnel di base non sarebbe attivo prima della metà degli anni '30 e i collegamenti nazionali non prima della fine degli anni '40. E nel frattempo? Gli imprenditori dovrebbero attendere fino ad allora quest'unica ipotesi di rilancio dell'economia?", si chiedono infine gli accademici.

Tav, Foietta: "No agli slogan"

"Su una cosa sono d'accordo con Travaglio: che il tema Tav è una 'patacca'". Lo ha detto il Commissario Tav Paolo Foietta  in audizione alla Camera, spiegando che si tratta "della sostituzione di una linea costruita nell'800 e che ha ormai esaurito il suo ciclo di vita". Inoltre sulla nuova linea, ha spiegato il commissario, non viaggeranno merci ad alta velocità, ma ad alta capacità. "Non viaggeranno treni agli standard dell'alta velocità - ha spiegato Foietta -. Stiamo parlando di una linea moderna in grado di portare merci, in condizione di sicurezza e che viaggeranno alla stessa velocità a cui viaggiano adesso i treni merci, tra i 100 e i 120 kmh. Aumenta invece di molto la capacità, perché quella attuale è ormai satura".

"Quello dei costi della Tav Torino-Lione è un pregiudizio, non un problema" ha detto Foietta. "I costi sono più alti per altre opere rispetto alla Torino-Lione -. La linea, Napoli-Bari, sicuramente importante, costa 6,2 miliardi, contro i 4,7 miliardi della Tav. Assurdo ragionare su slogan dicendo che l'opera è inutile e costosa quando costa meno. Quindi è un problema di pregiudizio non di costi".

Il Movimento 5 stelle è contrario alla Tav

"Il commissario Foietta è venuto in audizione per promuovere il Tav Torino-Lione, sciorinando cifre a volte prodotte da soggetti non terzi e che hanno interesse a realizzare l'opera. È intervenuto da politico e non da tecnico: una messinscena che ci aspettavamo dato che è lo stesso Foietta messo lì dal Pd renziano che, come lui, ha prima evidenziato l'inutilità dell'opera e poi si è detto favorevole a realizzarla!". Lo affermano le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione trasporti alla Camera, a margine dell'audizione.

"Anche oggi in audizione - aggiungono -, Foietta ha ammesso che in realtà l'opera servirebbe per il traffico merci, sulle cui previsioni però egli stesso aveva riconosciuto in passato fossero state sovrastimate. La nostra posizione è chiara, così come il contratto di governo che ci impegna a ridiscutere integralmente l'opera. Ma aspettiamo le risultanze dell'analisi costi-benefici a prescindere dalle opinioni del commissario scelto dal Pd. L'unica certezza è che non porremo a carico della collettività cifre esorbitanti e ingiustificate rispetto ai vantaggi effettivi, cifre che peraltro potrebbero andare a rilanciare centinaia di infrastrutture in tutto il Paese" concludono.

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Tav, i 5 punti chiave (secondo Fassino)

"Mentre il Ministro Toninelli e altri esponenti di M5s continuano a usare sulla Tav argomenti falsi e infondati, oggi in Commissione Trasporti della Camera il Commissario Tav Foietta ha fornito questi dati incontrovertibili". Lo dichiara in una nota Piero Fassino, della Direzione Pd. Fassino elenca 5 punti chiave: "1) Il costo per l'Italia è di 5 miliardi (e non 20 come continuano a dire i 5stelle). 2) La Tav è indispensabile per il flusso merci verso il quadrante ovest europeo (Francia, penisola iberica, Gran Bretagna, Benelux), per una quantità di merci pressoché analoga al flusso verso il nord Europa. 3) Oggi passano per i tre valichi ovest (Ventimiglia, Frejus, M.Bianco) oltre 3 milioni di Tir con impatto ambientale sempre più critico. 4)L'Unione europea finanza il 40 per cento dell'opera perché la considera strategica per la crescita. 5) L'attuale infrastruttura storica è del 1871 ed è strutturalmente non adeguabile agli standard di trasporto e di sicurezza previsti dalle attuali normative italiane e europee".

Torino, in 30mila per dire sì alla Tav (FOTO ANSA)

"C'e da chiedersi - conclude l'ex sindaco di Torino - perché fino ad oggi questi dati obiettivi e incontestabili non siano stati mai considerati dal ministro e da 5stelle, se non per un pregiudizio ideologico e senza alcuna valutazione degli interessi dell'Italia".

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