"Per stendere Renzi bisogna sparargli": scoppia la bufera per il titolo di Libero
Il Pd: "E' un inno all'odio". Feltri: "Solo un modo di dire"
"Per stendere Renzi bisogna sparargli". Un titolo provocatorio di Vittorio Feltri, oggi in prima pagina sul quotidiano Libero, scatena la reazione del Partito democratico. A corredo del titolo c'è un occhiello esplicativo - "Nel Pd goffi tentativi per liberarsene" - e un sommario che inquadra il contesto politico al quale il quotidiano si riferisce: "Anziché darsi da fare per recuperare voti, la sinistra si industria per cacciare il segretario dem". Segue un editoriale del direttore Vittorio Feltri.
Per il Pd è un "inno all’odio", ma lo stesso Feltri ha voluto ribadire che si tratta "solo di un modo di dire".
"Il titolo di apertura del quotidiano Libero è disgustoso - dichiara in una nota il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda -. Un’incitazione squadrista alla violenza di simile portata contro Matteo Renzi, un leader che si esprime liberamente e fa campagna elettorale, non può essere ignorata. L’Italia è una democrazia e uno Stato di diritto. Dovrebbero intervenire immediatamente non solo gli organi di controllo della stampa per ristabilire la decenza del linguaggio, doverosa per in un Paese democratico. Ma, di quel titolo, dovrebbe occuparsi anche la magistratura".
"Agghiacciante": Grasso e Boldrini contro Libero
La Federazione italiana della stampa dice: "Il titolo del quotidiano Libero su Matteo Renzi è istigazione alla violenza e incitamento all’odio. Non ha niente a che vedere con il giornalismo né può rappresentare esercizio del diritto di critica, sempre legittimo e insopprimibile, ma nel rispetto della dignità delle persone. Al segretario del Pd, così come ad ogni altra persona colpita da parole trasformate in pietre, la solidarietà della Fnsi". Anche il Presidente della Camera e quello del Senato hanno commentato il titolo di Libero. "Il titolo di apertura di @Libero_official di oggi è agghiacciante. Ed è solo l’ultimo di una lunga serie di incitamenti deliberati all’#odio. Questo non è giornalismo. Solidarietà a @matteorenzi". Lo scrive su Twitter la Presidente della Camera Laura Boldrini. "Il titolo di Libero non è un’analisi politica. Non è una metafora. Non è una provocazione. Non è una sintesi. Non è una battuta. È solo triste e intollerabile spazzatura…", scrive invece il presidente del Senato Pietro Grasso.
"Tornate a lavorare": la risposta di Libero
Il direttore di Libero Pietro Senaldi commenta così con un video sul sito del quotidiano: "Questa mattina alte cariche dello Stato e politici del Pd si sono scatenati contro il titolo in prima pagina di Libero. Ignorano volutamente il palese modo di dire, accusando questo giornale di istigazione alla violenza. Che sia chiaro, nessuno vuol sparare a Matteo Renzi, non volevamo farlo quando era presidente del Consiglio, figuriamoci ora che arriva terzo su tre. La verità è che i politici non sono più in grado di fare il proprio mestiere, così trovano più semplice dire banalità a raffica. E per amore del cielo, prima di commentare un giornale, almeno provate a leggere gli articoli che vi sono stampati sopra".