La tortura sarà reato, il disegno di legge arriva in Senato

Il disegno di legge che introduce il reato di tortura, arenatosi a Palazzo Madama nel luglio scorso, torna nell'Aula del Senato benché l'accordo anche tra le diverse anime che compongono la maggioranza è ancora in bilico. I nodi per il via libera al provvedimento sono tutti di tipo politico

Le criticità che dividono i partiti che sostengono il Governo riguardano i punti più accesi del dibattito: a partire dalle sanzioni per i pubblici ufficiali, alle condotte che dovrebbe costituire elemento del reato, cosi' come la prova dell'intenzionalità della tortura.

Il centrodestra e i moderati non vogliono alcuna possibilità che vi siano dubbi sul fatto che non vengano penalizzate le forze dell'ordine. Il centrosinistra è convinto che si possa portare avanti il ddl che consentirebbe altrsì di perseguire anche gli scafisti, come sottoliena uno dei due relatori il senatore Psi, Enrico Buemi, proprio nel giorno in cui si ha notizia di un nuovo terribile naufragio. 

Lo stesso presidente del Senato, Pietro Grasso, ha segnalato il rilievo della tortura che è al tempo stesso un crimine internazionale, una forma di crimine di guerra e crimine contro l'umanità e un delitto negli ordinamenti interni. "Io mi limito a ricordare che il diritto internazionale richiede che si vietino e puniscano le condotte dei pubblici ufficiali che provocano grave sofferenza fisica o psichica su persone in stato di detenzione o comunque sotto il loro controllo, al fine di punirle indebitamente, di estorcere confessioni o informazioni o di discriminarle".

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