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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Piccoli 'trota' crescono: in Sicilia si candida il figlio dell'ex presidente

Un Lombardo, Raffaele, lascia la poltrona di ex presidente di Regione. Un altro, Toti, studente universitario, scende in campo e si candida nel partito del padre. Catania Today lo ha intervistato

Sicilia. Per un Lombardo che va, un Lombardo che viene. Toti, il figlio del governatore dimissionario dell'isola, infatti, ha deciso di candidarsi come consigliere regionale ed ha scelto, per la sua corsa, il Movimento per l'Autonomia, partito fondato dal padre Raffaele nel 2005.

Toti Lombardo sosterrà la candidatura di Gianfranco Miccichè alla presidenza della Regione. Una decisione, quella del figlio di Raffaele Lombardo, che contrasta con quanto dichiarato appena pochi mesi fa dal padre, che non vedeva nel futuro del figlio, impegnato negli studi a Roma, una discesa in campo almeno nell'immediato.

Nato 23 anni fa a Catania, Toti Lombardo si candida nel collegio etneo, bacino di "consensi paterni", ed ha sugellato la sua candidatura sotto lo slogan "Liberi di crederci". Nonostante non abbia mai calcato la scena della "politica ufficiale", ha all'attivo una discreta esperienza elettorale in ambito universitario.

Ecco l'intervista di Catania Today a Toti Lombardo.

"La decisione di candidarmi alle elezioni regionali - spiega Toti Lombardo - è stata il frutto di una scelta condivisa con chi, in questi ultimi anni, ha portato avanti con passione e dedizione un modello di politica nuova ed onesta, all'insegna del cambiamento e del rinnovamento. Mi riferisco soprattutto a quel piccolo gruppo di giovani amministratori, la maggior parte dei quali ancora ventenni, laureandi o già laureati, che i dirigenti del nostro partito, Movimento per le Autonomie prima e Partito dei Siciliani adesso, hanno avuto il coraggio di far scendere in campo in prima linea e di sostenerli senza titubanze alcune: alla faccia di chi tanto auspica l'impegno dei giovani in politica ma che poi, remando addirittura in senso opposto alla loro elezione, fa di tutto per confermare i soliti "noti", garanti di equilibri ed interessi marci che incrostano le amministrazioni locali".

Come vivi il confronto con la figura forte, nel panorama politico e non, di tuo padre?
"Sicuramente mio padre è un leader carismatico, straordinario e, pertanto, difficilmente eguagliabile. Ha avuto un coraggio davvero invidiabile, riuscendo prima a salvare una Regione quasi al collasso e poi ad intervenire con "dolorose" riforme su questioni calde e scottanti: dalla sanità ai rifiuti, dagli enti locali alla formazione professionale, ha scompaginato business ed affari di miliardi di euro che arricchivano pochi sulle spalle di tutti i siciliani. E, come ogni riforma degna di essere definita tale, anche queste piccole "rivoluzioni" non porteranno a risultati immediati: bisognerà attendere qualche anno ancora; e soltanto allora, ne sono certo, anche coloro che oggi aspramente e duramente le criticano perché malamente informati da notizie faziose, finalmente capiranno il senso e l'importanza di quanto fatto nell'ultimo quinquennio".

Quali sono i punti più importanti del tuo programma politico?
" Tra qualche giorno pubblicherò sul mio blog, liberidicrederci.com, un piccolo programma, elaborato grazie al prezioso contributo di giovani professionisti, costituito da circa una decina di idee che spaziano a 360° dall'agricoltura al turismo, dallo sport alla imprenditoria giovanile, dal sociale all'efficienza della P.A.. Non abbiamo filosofeggiato inutilmente sui grandi temi ma abbiamo, volutamente, individuato specifiche questioni, prototipi di possibili interventi legislativi, che saranno oggetto del mio futuro impegno in assemblea, qualora dovessi aver l'onore, ma anche l'onere, di far parte del parlamento siciliano".

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