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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Vaccini obbligatori, si rischia il caos: a settembre Asl in tilt

Mesi per un appuntamento, la vaccinazione di massa dei bambini da 0 a 16 anni per 12 vaccini obbligatori, stabilita dal decreto Lorenzin, rischia di mettere al tappeto le strutture sanitarie regionali, alle prese con un sovraccarico di lavoro a parità di personale

Per prenotare una vaccinazione occorre richiamare a settembre e forse si troverà un posto a novembre. E' caos nei centri di prenotazione nelle Asl di mezza Italia. Il Codacons ha lanciato un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché non firmi il decreto e convochi il Ministro della salute e l'Aifa al Quirinale per chiarimenti prima di approvare la nuova legge sulle vaccinazioni. L'associazione annuncia inoltre che martedì presenterà un rapporto sulle vaccinazioni al Capo dello Stato e successivamente alla stampa. 

La vaccinazione di massa dei bambini da 0 a 16 anni per 12 vaccini obbligatori, stabilita dal decreto Lorenzin, rischia di mettere al tappeto le strutture sanitarie regionali, alle prese con un sovraccarico di lavoro a parità di personale. 

Le attese medie vanno dai tre ai cinque mesi. Il rischio, insomma, e molti genitori lo stanno già facendo presente, è di non trovarsi in regola con la legge alla riapertura delle scuole e per nidi e asili bambino impossibilitati ad essere iscritti. 
Uno scenario paradossale dato che i genitori dei bambini e ragazzi fino a sedici anni non in regola con le vaccinazioni, secondo la legge sarebbero costretti a pagare fino a 7.500 euro di multa, oltre a una segnalazione al tribunale dei minori che potrebbe optare addirittura per la revoca della patria potestà. 

Vaccini, il Governo impone per decreto l'obbligo in nidi e asili 

Una soluzione, ventilata dalla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, dovrebbe essere una norma transitoria del decreto secondo cui è sufficiente aver fatto la richiesta di vaccinazione per poter essere iscritti. 

Le stime parlano di almeno 500mila bambini da vaccinare considerando che le immunizzazioni coprono solo l'85% nel caso del morbillo, 95% abbondante di polio, tetano, difterite, epatite B e pertosse. 

In alcune Regioni si registrano maggiori criticità, come nel Lazio dove la Regione sta pensando di chiedere la collaborazione dei 1.400 pediatri di libera scelta per poter effettuare le vaccinazioni anche negli studi. Va meglio in Lombardia, Piemone e Toscana, più complesse le situazioni in Liguria e soprattutto in Puglia a causa della penuria di personale sanitario. 

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