rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Vaccini, ora le Regioni vanno allo scontro

Dal M5s: "La scuola non può diventare una sorta di ricatto". Arrivano dure prese di posizione di Umbria e Campania: "Si valutano norme autonome". I tempi sono molto stretti però, e i genitori probabilmente tra un mese dovranno comunque presentare l'autocertificazione

È ancora polemica sui vaccini, dopo il rinvio di un anno dell'obbligo di presentare i certificati vaccinali per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi. Fa rumore l'appello dei medici al Parlamento perché, "nelle sue decisioni, rispetti sempre la scienza e metta il ministro della Salute, Giulia Grillo, nelle migliori condizioni per lavorare" - come sostenuto dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli - e dopo le parole proprio del ministro Grillo che, via Facebook, ha assicurato "nessun passo indietro sull'obbligo vaccinale", arrivano le prese di posizione di Umbria e Campania.

"Noi non arretreremo in questa conquista di civiltà e non scambieremo la salute delle persone per quattro miseri voti di movimenti minoritari, oscurantisti, antiscientifici... la Regione Umbria si doterà di una propria legge regionale mantenendo l'obbligo della certificazione vaccinale per l'iscrizione a tutte le scuole dell'Umbria". E' quanto scrive la governatrice Catiuscia Marini sul suo profilo Facebook dopo che, sabato, il Senato ha approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale come condizione per l'ingresso alle scuole dell’infanzia e ai nidi.

"I vaccini - scrive Marini - sono una conquista della ricerca scientifica, dell'avanzamento della scienza medica, avere le vaccinazioni pubbliche e gratuite garantite dal servizio sanitario è un risultato democratico di uguaglianza di diritti. Vaccinarsi significa proteggere se stessi e la comunità di appartenenza. L'Umbria da molti anni è in testa per coperture vaccinali sulla popolazione di riferimento. Tutelare la salute dei bambini e proteggere i bambini immunodepressi che non possono vaccinarsi è un obbligo delle istituzioni preposte alla salute".

La pensa sostanzialmente così anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha espresso "netta contrarietà al rinvio dell'obbligo sui vaccini, che rischia di determinare un danno enorme alla salute dei più fragili e soprattutto di far arretrare una battaglia che ci ha visti impegnati con determinazione per raggiungere obiettivi di sicurezza per i nostri bambini" si legge su Facebook.

"La Regione Campania verificherà la possibilità di norme legislative autonome in relazione alla necessità di mantenere gli obiettivi. Intanto partirà un'ulteriore verifica attenta dell'Anagrafe delle vaccinazioni. Le famiglie inadempienti saranno escluse da misure sociali di sostegno che rientrano nelle competenze della Regione, a cominciare dal contributo per gli asili nido. Per il resto non arretreremo di un millimetro per mantenere alti i livelli di vaccinazioni in Campania".

Tempi stretti, sì alle autocertificazioni

Ma i tempi sono molto stretti, e i genitori tra un mese dovranno presentare l'autocertificazione delle avvenute vaccinazioni obbligatorie dei figli per nidi e materne se, come appare quasi certo, il decreto Milleproroghe non sarà approvato alla Camera prima della pausa estiva. L'ok del Senato è atteso per oggi, ma le intese sui lavori di Montecitorio rendono complesso un via libera prima delle ferie. Ressterebbe dunque in vigore la circolare di luglio.

L'ok della Camera arriverebbe infatti comunque fuori tempo massimo per le iscrizioni nelle scuole. E, senza il varo definitivo del Milleproroghe, e in mancanza di eventuali altri provvedimenti d'urgenza decisi dal governo, si ritorno al testo della circolare dei ministri della Salute Giulia Grillo e dell'Istruzione Marco Bussetti, che prevede appunto che per la frequenza del prossimo anno scolastico 2018-19 sarà sufficiente l'autocertificazione.

La circolare precisa che "per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione scolastica, resta valida la documentazione già presentata per l'anno scolastico 2017-2018. Se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami e per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6-16 anni), basta una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione. In alcuni casi, varrà anche l'autocertificazione che attesti l'avvenuta prenotazione alla Asl per effettuare le vaccinazioni".

M5s: "Vaccini, l'obbligo resta"

"Sono un medico chirurgo e non sono un no vax. Quello che è stato fatto dall'Aula del Senato è stato approvare un emendamento per garantire l'accesso a scuole materne e asili nido ai bambini in attesa del ddl. L'obbligo delle vaccinazioni, come ribadito fino allo sfinimento e fino a ieri sera anche dal ministro, resta, così come la presentazione delle certificazioni da parte dei genitori. Le famiglie che non vaccinano devono essere sensibilizzate a farlo attraverso campagne mirate e chiare che non sono state mai messe in campo. Detto questo, la scuola non può diventare una sorta di 'ricatto' perché il rischio è quello non solo di continuare a non far vaccinare alcuni bambini ma anche di escluderli da scuola". Così, in una nota, il senatore Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato.

"Ho visto bambini morire di morbillo": il M5s si spacca sui vaccini 

"Il nostro obiettivo - prosegue -, e questo sarà il fulcro del ddl che presenteremo, è gestire le vaccinazioni in base ai dati scientifici ed epidemiologici che avremo con il pieno funzionamento dell'anagrafe vaccinale, finora mai istituita. Finora, tradotto: per colpa di chi era qui prima di noi. Vogliamo dati completi per avere il polso della situazione e muoverci in base a quelli. Nessuno abbandona la scienza e nessuno mai e poi mai metterà a repentaglio la salute dei nostri figli".

Pd, Fi e Leu contro il rinvio

"Ben venga l'intervento delle Regioni su  una materia così importante come quella dei vaccini. È pura follia cercare di far slittare l'obbligo per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi introdotto dalla legge Lorenzin. Non si può mettere a repentaglio la salute dei bambini per qualche capriccio giallo-verde". È quanto afferma Stefano Pedica del Pd. "Non si può posticipare l'obbligo dei vaccini di un anno - aggiunge -. E fanno bene le Regioni ad appellarsi alla Consulta. Mi auguro che almeno questo serva a fermare le pessime idee di un governo che di fatto fa le sue campagne populiste sulla pelle delle persone".

''La decisione della maggioranza parlamentare del rinvio di un anno dell'obbligo di presentare i certificati vaccinali per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi rappresenta una scelta irresponsabile. Figlia di una non-cultura che pone la scienza alla stessa stregua di opinioni strampalate e prive di qualsivoglia fondamento medico scientifico''. È quanto dichiarano il Vicepresidente della Commissione Sanità della Camera dei Deputati, Michela Rostan, e il Consigliere regionale della Campania, Francesco Todisco (Leu)."Guardiamo con interesse al dibattito che sta vivendo in alcune regioni, a partire dalla Toscana che, di fatto, si prepara a rendere obbligatoria la presentazione dei certificati vaccinali, da quest'anno scolastico, prescindendo dal rinvio deciso in Parlamento".

"Un'azione -concludono- coordinata in tal senso da parte delle Regioni porrebbe riparo alla irresponsabile scelta della maggioranza parlamentare. La Campania deve seguire la stessa rotta se non vuole che il pentaleghismo, con le sue scelte, la riporti a livelli di rischio intollerabili in una moderna comunità civile''.

A settembre si entrerà a scuola anche senza vaccini

''Oggi è domenica ed essendo giorno votato al riposo si spera che il governo si astenga dal combinare ulteriori danni, ma ciò non è escluso. Ecco un breve - ancorché incompleto -  riepilogo dei disastri della settimana: approvato il decreto Di Maio che uccide l'occupazione, aumenta precarietà e lavoro nero e azzoppa le imprese con annessa umiliazione del Sud totalmente sparito dai  radar come ammesso dallo stesso esecutivo". Lo dichiara 

"Approvato il rinvio dell'obbligo dei vaccini per i bambini a scuola che - dice Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato - significa mettere in pericolo la loro salute; solito vergognoso e ridicolo balletto tra i due contraenti del fumoso contratto di governo su Tav, Tap, Terzo Valico, Pedemontana e grandi opere con disastri a catena su lavoro, sviluppo e credibilità internazionale; rinvio di un anno del taglio delle società partecipate da enti pubblici e quindi proroga di sprechi e ruberie. Questo sarebbe il governo del cambiamento: è piuttosto il malgoverno che semina  povertà e sottosviluppo mentre si preoccupa unicamente di occupare  poltrone con una voracità inarrivabile. Può fare ancora peggio, lo sappiamo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vaccini, ora le Regioni vanno allo scontro

Today è in caricamento