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Sabato, 20 Aprile 2024
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Vauro si scaglia contro il "partito di Repubblica"

"Fin'ora con i giornali ci si era fatto di tutto", fino ad incartare il pesce. Ma ora, per il disegnatore toscano, il quotidiano di De Benedetti ha raggiunto una nuova frontiera: "Fare con un giornale un partito di carta"

Un tempo c'erano i giornali di partito. Poi quel tempo è finito. Adesso ci sono i partiti di giornale.

Inizia così l'attacco del vignettista Vauro al quotidiano edito da De Benedetti e diretto da Ezio Mauro. Non appena terminata la "Festa di Repubblica" in quel di Bologna, il disegnatore toscano si lancia - tramite il sito globalist - in una dura invettiva contro "Saviano&Co.".

Finora con i giornali si era fatto un po' di tutto: cappelli da muratore, aeroplanini, barchette, coperte per i barboni ed un altro uso non troppo nobile ma utilissimo in caso di inderogabili emergenze. Insomma, non si può dire che i giornali siano fatti solo per essere letti, anche perché spesso non c'è scritto un cazzo per cui ne valga la pena. Ma comunque, come abbiamo visto, a qualcosa servono sempre.

L'attacco si fa sempre più aspro e Vauro arriva a citare un "grande vecchio" del giornalismo di sinistra, Luigi Pintor: "Un giornale il giorno dopo è buono solo per incartare il pesce".

 E cosa ti vanno a fare invece Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari con il giornale? Un partito. Un bel partito di carta, dopo tanti anni in cui siamo stati governati da un partito di plastica. Se ne sentiva proprio il bisogno. La carta è leggera e segue il vento, è biodegradabile e riciclabile. Questa ultima caratteristica poi la rende particolarmente adatta all'impiego in politica. Intellettuali, cantanti, comici, scrittori, roberti saviani e tutta la buona società plaudono oggi entusiasti al nuovo partito di giornale.

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