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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

De Luca a Matrix: "Io impresentabile? Rosy Bindi fu infame, da ucciderla", poi la smentita

"Mi hanno teso un tranello", accusa. Il governatore della Campania ora minaccia una querela a Matrix

"Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla". Parole dure quelle che avrebbe usato Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, in un'intervista a Matrix in onda stasera su Canale 5, contro la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, che un anno e mezzo fa inserì il suo nome tra quelli degli "impresentabili" alle elezioni regionali perché condannato in primo grado. Per quella vicenda De Luca fu poi assolto in appello. "Ci abbiamo rimesso l'1.5-2 per cento di voti. Atti di delinquenza politica. E non c'entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi". 

Subito dopo la diffusione delle anticipazioni dei contenuti dell'intervista, De Luca è intervenuto per smentire quelle dichiarazioni. "Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell’intervista che ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi. Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi. Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo. Verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata. Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà. Per il resto, la vicenda grave di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’onorevole Bindi nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione".

Il 29 settembre scorso, Vincenzo De Luca era stato assolto "perché il fatto non sussiste" dalle  accuse legate alla vicenda del Sea Park, il parco marino mai realizzato a Salerno. La vicenda degli "impresentabili" segnò un grave momento di tensione nel Pd, con De Luca stesso che definì "infame ed eversiva" l'iniziativa della collega di partito Bindi, presentando poi una denuncia-querela contro di lei che fu in seguito archiviata dal gip di Roma.

Secondo De Luca, Bindi aveva "danneggiato in maniera pesante e consapevole" il Pd alla vigilia di un voto importante. "Nei Paesi civili che si rispettano impresentabili sono coloro che hanno una condanna definitiva, e non quelli che stanno sullo stomaco a qualcuno", concluse.

La presidente dell'Antimafia bollò le sue accusa come "inaccettabili", riscuotendo ampia solidarietà tra i colleghi di partito e chiedendo l'intervento degli organi interni di garanzia del Pd: "Le accuse che ci sono state rivolte non sono un fatto personale ma toccano il cuore delle istituzioni".

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