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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Governo Letta, è il giorno della verità: a sorpresa Berlusconi vota la fiducia

Mattina folle e intensa in Senato. Letta chiede ancora un anno per chiudere la sua agenda di governo. Il Pdl si spacca. Ma quando tutto è pronto per l'intervento di Schifani si alza Silvio Berlusconi che annuncia il suo voto favorevole. Si continua con la larga intesa "dei ricatti"

Berlusconi a sorpresa vota la fiducia. Nessun "governicchio" quindi, si va con il governo di larghe intese. Il chiarimento parlamentare era quello che il capo dello Stato aveva chiesto all'inizio della crisi di governo consumatasi per lo più a mezzo stampa. 

LA DIRETTA DELLA GIORNATA

ORE 16.50 -  Una forte e prolungata stretta di mano del vicepremier Angelino Alfano al presidente del Consiglio Enrico Letta sugella l'intervento del premier nell'aula di Montecitorio sul voto di fiducia al governo. Il discorso è stato sottolineato alla fine da un lungo applauso da parte dei deputati del Pd e di Scelta Civica. Alfano è rimasto sempre seduto ai banchi del governo, al fianco di Letta, in piedi alla sua destra a pronunciare 'a braccio' il suo discorso alla Camera, dopo aver ottenuto la fiducia da parte del Senato.​

ORE 16 - Il presidente del consiglio Enrico Letta ha cominciato il suo intervento alla Camera. Letta ha consegnato il testo del discorso fatto al Senato e sta parlando a braccio per integrarlo con alcune aggiunte.​

ORE 15.50 - La Conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha accettato la richiesta avanzata da 12 deputati del Pdl, con primo firmatario Fabrizio Cicchitto, per la costituzione di un nuovo gruppo parlamentare. Il nuovo gruppo formato da deputati del Pdl arriverà a 26 parlamentari e interverrà già oggi in aula durante il dibattito. 

ORE 15 - Tra gli assenti o non votanti del Popolo della libertà, nomi di peso: Sandro Bondi, Francesco Nitto Palma, Alessandra Mussolini, Remigio Ceroni, Augusto Minzolini e Manuela Repetti. Nel Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto Vito Crimi, Bruno Marton e Luis Orellana. Niente voto neppure per i due esponenti di Gal Mario Ferrara e Giulio Tremonti.

ORE 14.55 - Il governo Letta ha ottenuto la fiducia al Senato con 235 voti a favore e 70 contrari. I senatori presenti erano 307 i votanti 305, 2 non hanno partecipato al voto. Nessuno si è astenuto.

ORE 13:30 - Berlusconi dice sì alla fiducia : "Pensavamo che il clima del paese potesse cambiare e andare verso una sorta di pacificazione di cui ci sarebbe bisogno. Questa speranza non l'abbiamo deposta. Abbiamo ascoltato con attenzione le dichiarazioni del presidente del Consiglio, i suoi impegni sulla riduzione delle tasse, circa l'adozione dell'impegno che l'Ue ha voluto farci pervenire per quanto riguarda la responsabilità civile dei giudici. Mettendo insieme queste aspettative e il fatto che l'Italia ha bisogno di un governo che faccia riforme, abbiamo deciso non senza interno travaglio di esprimere voto di fiducia a questo governo"

VIDEO | Berlusconi vota la fiducia e Letta se la ride: "E' un grande"

 "Credo che sia a tutti chiaro che dopo il risultato delle passate elezioni noi ritenemmo che l'unica soluzione possibile fosse quella di un governo che mettesse insieme centrodestra e centrosinistra. Aspettammo i due mesi di riflessione del centrosinistra per poi formare insieme la compagine governativa accettando le volontà del presidente incaricato. Su 23 componenti del governo accettammo di avere solo 5 ministri. Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità".

ORE 13 - Duro l'intervento dell'ex premier Mario Monti: "Il presidente Casini ha già esposto con chiarezza le prospettive, le attese, le preoccupazione che il gruppo di Scelta civica nutre nei confronti del governo Letta. Io voglio aggiungere una parola di appello ai membri del Pdl affinché tengano presente che l'Italia, malgrado gli sforzi del suo governo, non è ancora uscita da una situazione critica economica e finanziaria. Molti nei mercati e nelle istituzioni internazionali stanno pensando di fare quello che avrebbero voluto fare nell'ottobre 2011 ma che l'Italia ha impedito: commissariare il nostro paese attraverso non quei vincoli che hanno tutti gli stati membri dell' Ue, ma speciali, dedicati ai paesi che non sono in grado di reggersi da soli".​

IL VOTO - Dopo la replica del premier si passa al voto di fiducia sulla mozione presentata da Pd e Scelta Civica.

LA REPLICA DI LETTA - "La discussione alla quale abbiamo assistito ha dato il senso della drammaticità del passaggio che stiamo vivendo. Oggi siamo di fronte a un passaggio che cambia la natura di quanto stiamo facendo, cambiano i numeri di coloro che sostengono questo governo". Lo ha detto il presidente del consiglio, Enrico Letta in sede di replica al Senato. "Mi ha portato qui la convinzione che sia meglio cadere in piedi piuttosto che una soluzione di basso profilo" ha aggiunto, sottolineando che in ogni caso gli "obiettivi del governo sono possibili anche se i numeri cambiassero". ​

PDL CON BERLUSCONI: "NO" A LETTA BIS

PDL ALL'ATTACCO - "Lei onorevole Letta - le parole per il Pdl di Sandro Bondi - sa bene che il suo governo è nato per volontà del presidente Berlusconi e del Pdl perché sino all'ultimo momento il Pd ha perseguito l'alleanza con Grillo". Il Governo "è nato con due obiettivi: il primo era, non dico la pacificazione che a voi colleghi di sinistra fa schifo, ma quello di creare le condizioni di una normale democrazia; in secondo luogo per affrontare la crisi economica. Il Governo, lo dico a titolo personale, ha fallito su entrambi". 

Bondi ha contestato l'impostazione di Letta sulla separazione della vicenda giudiziaria di Berlusconi da quella del Governo: "Non è una questone giudiziaria personale di Berlusconi, e lei come democristiano dovrebbe conoscere, perché il suo partito è stato spazzato via dalla magistratura; l'onore dei socialisti e dei democristiani è stato difeso da Berlusconi, senza il quale voi oggi non sareste qui". Secondo Bondi "il governo è finito con la sentenza della Cassazione" su Berlusconi, dopo la quale "avete rifiutato e reso impossibile addirittura l'applicazione della legge, con il sopruso di impedire che si esaminasse nel merito una questione posta da autorevoli giuristi" cioè la costituzionalità della legge Severino.

ORE 11.20 - Il gruppo dei senatori del Pdl riunito con Silvio Berlusconi sta valutando l'ipotesi di votare la fiducia al governo. Lo stesso Berlusconi ci starebbe riflettendo. E' quanto si apprende da fonti interne al partito. La decisione verrà messa ai voti. ​

ORE 11 - "Siamo già in 25. E' possibile che altri si aggiungano. Nel pomeriggio daremo vita a un gruppo autonomo chiamato I Popolari". Così Roberto Formigoni parlando con i cronisti in Transatlantico della scissione dal gruppo Pdl. "Restiamo alternativi al centrosinistra, collocati nel centrodestra", sottolinea.

PDL VERSO LA FIDUCIA - Sono arrivate a 27, secondo quanto si apprende, le firme al documento messo a punto dai senatori Pdl favorevoli alla fiducia al Governo Letta. Secondo voci ben informate altri 15 sarebbero pronti ad aggiungersi. Fonti Sky parlano addirittura di un gruppo Pdl che avrebbe deciso di votare a favore del governo Letta. "Prendiamo una decisione comune per non deludere il nostro popolo". Lo ha detto Silvio Berlusconi, viene riferito, parlando al gruppo del Pdl al Senato, riunito prima del voto di fiducia.

M5S: "NO A LETTA" - "No alla fiducia al governo Letta, elezioni subito per una svolta di civiltà": queste le parole di Lello Ciampolillo del M5S nel dibattito sulla fiducia chiesta dal governo Letta. Ciampolillo ha sottolineato la "imbarazzante incapacità di questo governo ad affrontare i problemi del Paese a partire dal caso Telecom. La maggioranza abbandoni il campo e vada a casa".

ORE 10.45 - Sono passate 48 ore da quando Silvio Berlusconi ha invitato anche i sottosegretari e viceministri del Pdl a presentare le loro dimissioni. Ma, secondo quanto si apprende da fonti del governo, soltanto i sottosegretari Michaela Biancofiore, con delega alla Pubblica amministrazione, e Simona Vicari, con delega allo Sviluppo economico, hanno fatto pervenire finora la loro lettera di dimissioni alla presidenza del Consiglio.

ORE 10.40 - Sarebbero 23 le firme raccolte sul documento Pdl che sta girando nell'Aula del Senato. Il documento sarebbe iniziativa dei senatori che erano orientati a votare la fiducia già prima dell'appello lanciato dal segretario Angelino Alfano. 

ORE 10.35 - Mentre è in corso il dibattito in Aula al Senato i senatori pidiellini che hanno scelto di sostenere il governo Letta starebbero raccogliendo le firme per un documento sulla fiducia. Questo testo potrebbe diventare una risoluzione su cui porre la questione di fiducia.

Ore 10.30 - Su Twitter scatenati i cosiddetti "retroscenisti""Letta ha già a disposizione 137 voti al Senato. Maggioranza 161. Voti in più possibili (senza Pdl): 7 Sel, 4 ex M5S, 5 sen a vita"

ORE 10.20 - Il premier chiude il suo discorso citando Benedetto Croce 

Ciascuno di noi ora si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non preparasi col suo voto poco medidato un pungente rimorso.

ORE 9.50 - Silvio Berlusconi è in Senato: "Voglio ascoltare le parole di Letta, poi decido".

Ore 9.40 - Silvio Berlusconi, in un’intervista esclusiva che il settimanale Panorama pubblicherà nel numero in edicola da domani, spiega il suo punto di vista sulla crisi di governo: "Sentire che Enrico Letta, che ho sempre stimato e che ho sospinto io a Palazzo Chigi, dichiarasse che era diventato inevitabile infliggere nuove pene agli italiani, per di più attribuendomene la colpa, ha avuto su di me l’effetto di una pugnalata. Che però mi ha restituito la voglia di lottare"

Ore 9.30 - Discorso di Enrico Letta al Senato

Ore 9.25 - Occhio puntato sull'uscita che solitamente prende Berlusconi quando lascia su palazzo Grazioli. Attesa per capire se il Cavaliere sarà in Senato per il discorso di Enrico Letta. Intanto Berlusconi è ancora a colloquio con i suoi fedelissimi, con gli "stati generali" di quel che resta del Pdl: starebbe limando le ultime decisioni da prendere.

Ore 9.15 - Berlusconi: "Da Letta una pugnalata sull'Iva". In un'intervista a Panorama. "Sentire che Enrico Letta che ho sempre stimato, dichiarasse inevitabile infliggere nuove pene agli italiani, per di più attribuendomene la colpa, ha avuto su di me l’effetto di una pugnalata. Che però mi ha restituito la voglia di lottare".

Ore 9.10 - Enrico Letta entra, a piedi, a Palazzo Madama. Attesa per il suo discorso. "Rumors" vogliono una mano tesa al centrodestra (di Alfano) su tasse - Imu e Iva in primis - e chiusura totale sul tema della giustizia.

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"PALLOTTOLIERE" SENATO - Al momento il Pd, con il gruppo delle Autonomie e Scelta civica può contare su 138 voti. Al netto dei senatori a vita, che porterebbe la maggioranza a 143, vanno sommati anche i 4 ex esponenti del M5S che hanno annunciato la fiducia a Letta. Poi ci sono alcuni del gruppo Gal, (in tutto sono 10). Quanto a Sel Nichi Vendola ha detto no al 'lifting' delle larghe intese ma i suoi sette senatori potrebbero anche scegliere di non partecipare al voto. Per Letta quella che si apre oggi non sarà una partita sui numeri perchè il premier non è disposto a guidare un governicchio, quello che vuole è "un impegno non precario" che abbia "obiettivi da perseguire nel 2014".

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