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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Zingaretti chiama, Di Maio è gelido: rimandato il "matrimonio" tra Pd e M5s

Il segretario dem si sbilancia: "Pd, M5s e gli altri partiti di governo hanno un potenziale del 47-48%. Virginia Raggi? Non deve dimettersi". Ma lo stato maggiore dei 5 Stelle risponde picche

Secondo Nicola Zingaretti, "Pd e M5s, assieme ai partiti che sostengono il governo, hanno un potenziale che va intorno al 47/48%. Vogliamo provare a farla diventare un’alleanza? Io dico sì. Altrimenti torna Salvini". Così ieri il segretario del Pd in un'intervista concessa a Lilli Gruber, su La7. 

Zingaretti ha perfino rinunciato ad attaccare Virginia Raggi, il cui operato è stato in passato giudicato con molta severità da tutto il Pd. 

La Raggi dovrebbe dimettersi? 

"No, dovrebbe affrontare con più decisione e collegialità temi per troppo tempo irrisolti.  Ho passato più tempo ad occuparmi dei rifiuti di Roma di chiunque altro prima nella storia, dando una mano non tanto alla Raggi quanto soprattutto ai cittadini romani". 

Gelo dal M5s dopo l'apertura di Zingaretti

Di fronte alla prospettiva di un'alleanza stabile e duratura il M5s si dimostra però ancora una volta cauto. Dopo l'accordo  per l'Umbria "non sono all'ordine del giorno altri patti regionali e tantomeno nazionali" con il Pd, ha detto Di Maio a Skytg24.  

Una posizione condivisa da tutto lo Stato maggiore del M5s che oggi a Napoli festeggia i dieci anni dalla sua fondazione. Un accordo a tutto campo col Pd? "Non c'è una questione nazionale in questo momento, non mi interessa questo discorso" ha chiarito Roberto Fico al suo arrivo a Italia 5 Stelle, la kermesse del M5s  in corso alla Mostra d'Oltremare. In Umbria "abbiamo fatto un accordo anche con altre liste civiche, dove il M5S e il Pd hanno fatto un passo indietro per far emergere la società civile. E un'operazione locale in un luogo dove c'erano delle difficoltà, e mi è sembrato un grande gesto di maturità da parte di entrambi".

Fraccaro: "Abbiamo fatto un capolavoro politico"

Per il sottosegretario alla presidenza del consiglio Riccardo Fraccaro, quello compiuto dal M5s è un capolavoro di tattica. Se siamo riusciti "a fare con la Lega il taglio dei vitalizi e il reddito di cittadinanza", e ora con il Pd riusciamo a fare "la rivoluzione verde, scusate ma questo è un capolavoro politico, e di questo devo ringraziare il mio capo politico Luigi Di Maio" ha esordito l'esponente dei 5 Stelle.

Rivolgendosi agli attivisti nel corso del suo intervento dal palco, Fraccaro ha spiegato che "in questi dieci anni ci siamo guadagnati credibilità e abbiamo fatto dei passi avanti anche dolorosi". Tra questi Fraccaro ha citato "l'alleanza con la Lega: so che per voi è stato molto duro subirla, lo so perché c'ero anche io 10 anni fa e sono grillino come voi, ma se c'è un insegnamento che ci ha dato il nostro cofondatore Casaleggio era che per raggiungere gli obiettivi e fare gli interessi delle persone dovevamo superare le ideologie, non guardare a destra o sinistra ma fare cose utili". Il Governo gialloverde, ha aggiunto Fraccaro, "è caduto guarda caso sul taglio dei parlamentari, ma lo abbiamo fatto con il nuovo Governo. Se accettiamo di andare a casa perché non vogliono che tagliamo i parlamentari, siamo noi che perdiamo. Lo so che è dura - ha concluso - ma cambiare l'Italia è dura".

Laconico il commento di Carlo Calenda. "Il giorno in cui la leadership del più grande partito progressista europeo si sarà stancata di prendere calci nel sedere da uno scappato di casa senza arte né parte sarà un bel giorno per i democratici italiani" scrive l'ex ministro su Twitter. 

SERGIO COSTA ANSA-2ITALIA 5 STELLE ANSA FICO-2(Il presidente della Camera Roberto Fico racconta agli elettori i dicei anni del Movimento su un pannello nel villaggio allestito nella mostra Otremare di Napoli per celebrare i 10 anni dalla fondazione del Movimento 5 stelle, 12 ottobre 2019 ANSA / CIRO FUSCO)

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