Inps, stop alle buste arancioni sulle pensioni
Addio alle buste arancioni dell'Inps: quei 700mila euro ora servono per pagare gli stipendi ai nuovi consiglieri. Lo racconta oggi la Stampa in un articolo di Alessandro Barbera
Saranno presto solo un ricordo. Addio alle buste arancioni dell'Inps: quei 700mila euro ora servono per pagare gli stipendi ai consiglieri Inps. Lo racconta oggi la Stampa in un articolo di Alessandro Barbera. Il decreto sul reddito di cittadinanza segna la cancellazione del provvedimento che prevedeva l’invio della busta color arancione, nella quale ogni contribuente poteva leggere il calcolo dei contributi versati nel corso della propria carriera lavorativa.
Addio alle buste arancioni dell'Inps
Ne erano state inviate ben quattro milioni negli ultimi tre anni. La busta arancione serviva a far sapere ai cittadini quanti anni ancora avrebbero dovuto lavorare per maturare il diritto alla pensione, e anche a quanto sarebbe ammontato l'assegno pensionistico. Un'operazione all'insegna della trasparenza.
Caustico il commento su Twitter di Oscar Giannino: "Anni a dire 'informate i lavoratori dell'ammontare anno per anno della pensione maturata', infine INPS si attrezza. Poi arrivano loro, quelli di "più trasparenza e meno poltrone" e ovviamente cassano buste arancioni per pagare i cda da loro nominati, buffoni".
Buste arancioni, i 700mila euro serviranno per pagare gli stipendi ai consiglieri
Infatti secondo l'articolo della Stampa, i 700mila euro che servivano per elaborare e inviare le buste arancioni, ora serviranno per pagare gli stipendi ai consiglieri Inps. Si tratta di un vero e proprio schiaffo del governo a Tito Boeri, il presidente Inps spesso entrato in rotta di collisione con i gialloverdi. Dopo la scadenza del mandato di Boeri, arriverà un Consiglio di Amministrazione che prenderà il timone dell'ente.
Adesso, come viene indicato nella relazione tecnica sul decretone sulle pensioni, la quota di risorse risparmiata dovrebbe essere impiegata per pagare i nuovi consiglieri: "I compensi dei consiglieri saranno determinati con decreto del ministro del Lavoro di concerto con quello dell’Economia senza nuovi oneri a carico dello Stato. Infatti è previsto che ciascun ente previdenziale riduca le proprie spese di funzionamento a compensazione del maggior onere relativo ai suddetti compensi". Secondo il quotidiano torinese il taglio riguarderà proprio questa operazione trasparenza.