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Giovedì, 25 Aprile 2024

L'agente accoltellato a Roma: "Ci hanno accerchiati, devo la vita al mio collega"

Yuri Sannino ed Andrea Amadio, vittima e soccorritore nell'aggressione avvenuta lo scorso 28 giugno in via dei Cochi, nel quartiere di Tor Bella Monaca

Ad evitare il peggio è stato il sangue freddo di due poliziotti, uno appena accoltellato al torace che non ha sparato nonostante fosse legittimato a farlo, e l'altro accerchiato da una folla di cittadini inferociti che volevano impedire che trasportasse il collega ferito in ospedale per salvargli la vita. E' quanto emerge dal racconto di Yuri Sannino ed Andrea Amadio, il primo accoltellato ed il secondo intervenuto in soccorso del collega del Reparto Volanti. I fatti risalgono allo scorso 28 giugno quando la Polizia di Stato è intervenuta a Tor Bella Monaca dove un uomo, Pietro Maruca, che ha poi accoltellato il poliziotto, aveva appena appiccato un incendio nella tabaccheria dove lavorava la moglie in via dei Cochi. 

Ancora in convalescenza, ma oramai fuori pericolo, è lo stesso Agente Scelto della Questura di Roma a raccontare quegli interminabili minuti senza mai smettere di ringraziale il collega "un super eroe a cui sarò sempre grato per avermi salvato la vita", e la moglie Valentina: "che da 15 anni ogni giorno mi dà la forza di indossare la divisa con orgoglio, servire lo Stato e difendere i cittadini che hanno bisogno di noi". 

Come spiega RomaToday, ad aprire il racconto di quegli interminabili minuti vissuti dai poliziotti nel pomeriggio dello scorso 28 giugno Massimo Improta, Primo Dirigente del Reparto Prevenzione Generale della Questura di Roma, accanto a lui il 'capo' del Reparto Volanti, Marco Sangiovanni, il capoufficio stampa della polizia romana, Francesca Picierno ed i due agenti Yuri Sannino ed Andrea Amadio, n servizio quell'ultimo venerdì di giugno rispettivamente a bordo di una Volante e di una autoradio del Commissariato Prenestino. "Yuri sta bene - le parole del dottor Improta -. E' ancora in convalescenza ma è qui con noi". 

Improta ricorda e loda il sangue freddo avuto dai due agenti: "Yuri poteva sparare legittimanente per difendersi. Era appena stato accolellato e una trentina di residenti scesi in strada stavano provando ad aggredirlo ed a prendergli la pistola. In questa situazione difficile Yuri non solo non ha esploso un colpo, ma ha avuto la professionalità ed il sangue freddo di mettere la sicura all'arma, riporla nella fondina e mettere la sicura anche al cinturone". 

Fonte: RomaToday →
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