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Giovedì, 28 Marzo 2024

Stasi, prima notte in carcere: "In cella con altre due persone"

Il Corriere racconta l'arrivo nel carcere di Bollate con lo zaino in spalla, accompagnato dalla madre. Alla notizia della conferma della condanna è scoppiato in lacrime

E' scoppiato in lacrime. Dall'altra parte del telefono i suoi avvocati. "Hanno confermato, 16 anni". Il Corriere racconta il primo giorno da "assassino" di Alberto Stasi. Sabato mattina la conferma della condanna. "E' stato lui a uccidere Chiara Poggi". 

Annientato. Così è arrivato in cella sabato pomeriggio. Sotto choc, assente. Chi ha potuto avvicinarlo lo ha visto scuotere la testa, gli ha sentito dire «non è giusto» 

"Eppure - scrive il Corsera - l’ipotesi che finisse così non gli è certo piovuta addosso all’improvviso. L’aveva messa nel conto, ne aveva ragionato con gli avvocati e gli amici (quelli storici non l’hanno mai mollato), l’aveva considerata assieme a sua madre Elisabetta". 

Ha scelto di consegnarsi a Bollate, il "penitenziario modello", perché "lì la vita è un po' più vita di quella che altri reclusi vivono altrove". Stasi ha mantenuto la promessa di costituirsi. "Quando è arrivato - racconta il direttore del carcere, Massimo Parisi, "sembrava provato ma tutto sommato era tranquillo. Ha avuto un colloquio con il nostro responsabile educativo e divide la cella con altri due detenuti". 

Delitto di Garlasco, la foto storia | Foto Infophoto

Niente isolamento, quindi: perché è sempre meglio non lasciare da soli i nuovi arrivati, soprattutto se non sono mai stati in carcere. E Alberto in carcere, fino a ieri, ha passato solo quattro giorni in cella a Vigevano, dal 24 al 28 settembre del 2007. 

DELITTO DI GARLASCO, UN GIALLO LUNGO 8 ANNI

Fonte: Corriere della Sera →
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