"Alberto Stasi ha rinunciato all'eredità del padre e non risarcirà la famiglia Poggi"

Alberto Stasi, condannato in Cassazione a sedici anni per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi, rifiuta l’eredità del padre, deceduto a fine 2013 quando il figlio era in piena bufera giudiziaria. Il ragazzo, come racconta Il Fatto quotidiano, risulta ora nullatenente e dunque non pagherà il risarcimento di un milione e centomila euro alla famiglia Poggi. Né tantomeno avrà i soldi per pagare le spese processuali che tra parcelle di avvocati, periti e consulenti ammontano ad altri 200mila euro, scrive ancora Il Fatto.

Gli avvocati dei Poggi hanno già annunciato che ricorreranno in sede civile per chiedere che Stasi onori i propri debiti, ma la faccenda è piuttosto complicata.

Come spiega Fabio Abati, Stasi attualmente è “incapace di stare in giudizio” avendo perso la capacità giuridica come capita a chiunque subisca una condanna penale superiore ai cinque anni; per affrontare una causa civile, quindi, dovrà essere nominato per lui un tutore legale; “non appena questo avverrà – spiega l’avvocato di parte civile Tizzoni – ricorreremo in Tribunale per chiedere che Stasi paghi i propri debiti e lì si valuterà la legittimità o meno delle decisioni che ha preso di fronte all’eredità che gli spettava”.

I famigliari della vittima potrebbero “accedere al fondo che a fronte di una direttiva della Corte europea si è istituito anche in Italia, e che prevede possano accedervi i famigliari delle vittime di efferati omicidi commessi da nullatenenti”. Tizzoni spiega che il nostro Paese in realtà è per metà inadempiente perché il fondo esiste ma lo Stato ha deciso di metterlo a disposizione solo per le vittime di mafia o di terrorismo.