ROMA - Un "cinguettio". Poi, il delirio. Continua a far discutere l'annuncio "poco cauto" del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sull'arresto del presunto killer di Yara. Era stato proprio il leader del Nuovo centrodestra, infatti, a dare all'Italia la notizia tanto attesa: "Le Forze dell’Ordine - aveva spiegato - d’intesa con la Magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio". Quindi, per chiudere il tutto, un tweet: "Individuato l'assassino". Le parole di Alfano, però, poco erano piaciute al procuratore capo di Bergamo che aveva ammonito: "Avremmo voluto riserbo". E, dopo la tirata d'orecchie del pm, arriva anche l'accusa del Movimento cinque stelle, già storicamente ostile all'ex delfino di Silvio Berlusconi. 

Scrive il senatore Lello Ciampolillo sul blog di Beppe Grillo:

"Una nuova "impresa" del nostro brillante Ministro dell'interno, Angelino Alfano, che dopo il caso Shalabayeva, riconquista gli onori della cronaca per una clamorosa "svista" istituzionale. Il giovane ex rampollo di Berlusconi, difatti, pur di millantare meriti di certo non propri, ha rivelato notizie riservate in merito alla svolta investigativa nel drammatico omicidio della povera Yara. Alfano con il suo tweet, come denunciato dal Procuratore della Repubblica di Bergamo, ha messo a rischio tutto l'importante lavoro svolto da magistrati e forze dell’ordine in anni e anni di pazienti riscontri.

Il perché di un annuncio così "frettoloso"? Presto detto, almeno per il grillino. "La sconcertante ansia di visibilità di Alfano costituisce un'ulteriore indecorosa pagina di inadeguatezza di un personaggio politico che, ormai, non può che rassegnare le dimissioni o, in alternativa, essere sfiduciato e mandato a casa" attacca Ciampolillo. 

Che, poi ricorda come il M5s avesse già portato avanti una propria battaglia per la "cacciata" di Alfano. "Il M5S aveva già richiesto le dimissioni di Alfano con una mozione di sfiducia. Oggi - conclude il senatore a cinque stelle - i cittadini hanno conferma della bontà di quella iniziativa e della assoluta incapacità di questa maggioranza di governo."