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Martedì, 23 Aprile 2024

"Pronte le forze speciali dell'esercito": il piano del governo contro il terrorismo

Allerta nel nostro Paese dopo l'attacco nella chiesa in Normandia: ecco quali sono i corpi speciali pronti a intervenire in caso di emergenza

L’attacco nella chiesa di Rouen, i simboli del cristianesimo violati e la barbara uccisione del parroco hanno fatto salire ai massimi livelli l’allerta anche in Italia: negli apparati di sicurezza e d’intelligence non sfugge che le chiese e i luoghi di culto nel nostro Paese, per la loro enorme valenza simbolica, siano fin dall’epoca degli attentati alle Torri Gemelle degli obiettivi ad altissimo rischio, sempre al centro dei proclami dei terroristi dell’Isis e, prima di loro, di quelli di Al Qaeda.

Lo stesso ministro dell’Interno Angelino Alfano ha condannato l’attentato e ha assicurato l’impegno “per garantire ogni giorno la massima sicurezza possibile”. Per questo le informazioni in arrivo dalla Francia sono state oggetto di diverse valutazioni al Viminale ed è probabile che siano al centro della prossima riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa), con l’obiettivo di capire se sia opportuno rivedere le misure di sicurezza già in atto da mesi.

E' forte il pericolo di emulazione. E in Italia, come riporta il Corriere della Sera, sono pronte a intervenire le forze speciali dell'esercito:

Si pianifica ogni possibile intervento, prevedendo l’impiego dei corpi speciali militari in caso di emergenza. E intensificando l’attività di controllo in quegli ambienti dove potrebbero annidarsi possibili seguaci dei fondamentalisti islamici, pronti a morire pur di rispondere all’appello del Califfo che li ha invitati a colpire «ovunque e in ogni modo».

Francia, ostaggi in una chiesa: blitz della polizia

Come scrive Fiorenza Sarzanini, in caso di emergenza potranno essere utilizzati gli specialisti del Consubin e del Col Moschin, ai quali saranno assegnati temporaneamente le qualifiche di «agenti di pubblica sicurezza» in modo da poterli impiegare anche per eventuali perquisizioni e arresti. Sono già state effettuate quattro esercitazioni.

Se la «chiamata» dovesse arrivare da un luogo che si trova a nord di Roma saranno a disposizione dei comandanti dei Gis dei carabinieri, al sud della Capitale il comando spetterà invece ai Nocs della polizia. In entrambi i casi si tratta di operazioni di altissimo rischio che prevedono incursioni, ma anche eventuali negoziazioni in caso di presa di ostaggi. 

Fonte: Corriere della Sera →
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