rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024

Dal Gambia a Taranto, il viaggio in mare e la speranza: ora Ansumana darà l’esame di maturità

Arrivato in Italia su un barcone, dopo un traversata di 17 ore e una fuga iniziata undici mesi prima, questo giovane rifugiato si prepara agli esami di maturità mentre lavora come mediatore culturale aiutando altri ragazzi come lui

Ansumana oggi ha 21 anni, è arrivato in Italia nel 2014 su un barcone e questa settimana darà l’esame di maturità all’Istituto Liside di Taranto, ammesso con 27 crediti. Originario del Gambia, la mattina va a scuola e il pomeriggio fa il mediatore culturale in una comunità per minori come quella che all’inizio lo accolse a Terni.

Il barcone con cui arrivò dalla Libia è quello diventato famoso grazie allo scatto del fotografo Massimo Sestini, con il quale vinse il World Press Photo. Un documentario del National Geographic ha ritrovato i migranti che si trovavano su quell’imbarcazione per un documentario che andrà in onda il 20 giugno, in occasione della giornata internazionale del rifugiato. Ansumana, tra i migranti rintracciati, è l’unico che è rimasto in Italia.

Qui è arrivato dopo un lungo peregrinare, in fuga dal suo paese prima in Mali, poi attraverso il Burkina Faso, il Niger e il deserto fino alla Libia. A Tripoli, dove arriva che ormai è quasi pelle ossa e non trova nessun lavoro, finisce preda degli Asma Boys, picchiato e minacciato, finché non entra in contatto con un medico, che lo fa imbarcare per l’Italia senza pagare.

“Ho pensato che a Tripoli in due mesi sarei morto di fame, ma in barca non è che al cento per cento muori”, racconta Ansumana. Al termine di una fuga durata undici mesi e una traversata attraverso il Mediterraneo di 17 ore, il ragazzo riesce ad arrivare in Italia.

A Terni viene iscritto a una scuola per elettricisti, studia, prende la terza media e continua a studiare, nonostante le difficoltà. Grazie a una famiglia che lo prende a benvolere, trova lavoro a Taranto, cambia scuola, recupera un anno. Il suo permesso di soggiorno per motivi umanitari diventa un permesso per motivi di lavoro.

Nel frattempo è anche riuscito a recuperare i rapporti con i suoi familiari. Lo zio, al quale era stato affidato da ragazzo dopo che i suoi genitori avevano divorziato ma che era stato costretto a fuggire dal Gambia perché considerato un oppositore del regime, è in Inghilterra ed è da lui che Ansumana spera di riuscire ad andare. Ora si sente felice, dice, e molto fortunato.

Fonte: Corriere.it →
Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dal Gambia a Taranto, il viaggio in mare e la speranza: ora Ansumana darà l’esame di maturità

Today è in caricamento