Ocse: in Italia troppi antibiotici, così aumenta la resistenza dei batteri
Secondo il rapporto 'Health at a Glance 2019' nel nostro Paese la prescrizione di antibiotici è superiore di oltre il 50% alla media
In Italia la prescrizione di antibiotici attraverso i servizi di assistenza territoriale è superiore di oltre il 50% alla media Ocse. E' quanto emerge dal rapporto 'Health at a Glance 2019' dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. La resistenza antimicrobica - ricorda il report - rappresenta un grave rischio per la salute pubblica, oltre a costituire un onere di spesa sanitaria e per l'economia nel suo insieme. Una prescrizione eccessiva e inappropriata di antibiotici contribuisce alla diffusione di microrganismi resistenti agli antimicrobici.
In Italia prescritti troppi antibioitici: il monito dell'Ocse
Nel 2017 in Italia il volume totale di antibiotici prescritti nelle cure primarie era di 28 dosi giornaliere definite per 1.000 abitanti, il secondo più alto nell'Ocse, rispetto a una media di 18 tra i paesi Ocse. Il nostro Paese ha inoltre tassi di infezione associati all'assistenza sanitaria (Iaas) superiori alla media, con quasi il 6% dei pazienti ospedalizzati che hanno almeno una infezione ospedaliera. Queste infezioni - spiega l'Ocse nel report - possono essere mortali e contribuire fino al 6% della spesa ospedaliera. I batteri resistenti agli antibiotici possono rendere le infezioni ospedaliere difficili o addirittura impossibili da trattare. Secondo l'Ocse è necessario attuare politiche per combattere la diffusione della resistenza antimicrobica.
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