Ferrovie Sud Est, undici arresti in Salento: ai domiciliari l'ex ad Fiorillo
La Procura indaga sul "buco" da 230 milioni della società partecipata. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2001-2015, fino a quando la società è stata commissariata
Perquisizioni e arresti a Maglie e a Lecce per il crac delle Ferrovie Sud Est. Undici persone sono state state sottoposte a misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sul buco da 230 milioni dell'azienda interamente partecipata dal Ministero dei Trasporti.
Le indagini della Procura di Bari hanno portato all'arresto di Luigi Fiorillo, 56enne di Taranto, legale rappresentante e amministratore della società. Con lui altre dieci persone sono finite ai domiciliari con l’accusa, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, dissipazione e distrazione di ingenti quantità di denaro.
Arresti Ferrovie Sud Est, i dettagli
Secondo l'accusa, in concorso con imprenditori e altri funzionari dell'azienda partecipata, Fiorillo avrebbe dissipato fondi per centinaia di milioni di euro nell'arco di circa 10 anni. Tra le accuse anche la falsificazione di bilanci e l'esternalizzazione di servizi senza fare gare d'appalto.
Gli investigatori ganno accertato elevati sprechi di denaro "con un radicato sistema di affidamenti ad personam di incarichi professionali e appalti milionari per servizi, lavori e forniture cui è conseguita una elevata esposizione debitoria".
Crac Ferrovie Sud Est, 29 indagati
Sono 29 in totale le persone indagate nell'inchiesta tra imprenditori, dirigenti e progettisti delle Ferrovie Sud Est. I fatti contestati dagli inquirenti si riferiscono agli anni 2001-2015, fino a quando la società è stata commissariata.
L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari Alessandra Susca. Nel provvedimento anche una misura interdittiva, perquisizioni e sequestri eseguiti a Roma, Bologna, Lecce e Maglie. Nell’inchiesta risultano indagate in totale 29 persone, fra imprenditori, dirigenti e progettisti di Fse.
