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Giovedì, 18 Aprile 2024

Friuli, Vajont, Abissinia: le accise infinite sulla benzina

Due centesimi al litro di aumento sulla benzina: è l'accisa relativa al terremoto che ha colpito martedì l'Emilia Romagna tra il 20 e il 29 maggio. Si va ad aggiungere a un'infinita serie di imposte su fabbricazione e vendita del carburante risalgano, incredibile ma vero, anche a settanta anni fa.

Il governo aveva affrontato l'argomento già a febbraio, in Senato, quando si discussero più mozioni riguardanti proprio le accise dei carburanti

Le tasse sul carburante sono, denunciava la mozione 558, pari a due terzi del totale, e buona parte di esse sono legate a eventi straordinari del passato divenuti poi introiti ordinari: la guerra di Abissinia in epoca coloniale (1935) e le missioni delle truppe italiane in Bosnia e in Libano (1996) tra i finanziamenti straordinari dell'esercito, e la crisi del canale di Suez del 1956 tra gli eventi strettamente legati al mondo petrolifero. Ma anche eventi drammatici della storia italiana: il disastro del Vajont (1963); l'alluvione di Firenze (1966); gli aiuti legati ai terremoti del Belice (1968), del Friuli (1976) e dell'Irpinia (1980).

L'anno scorso inoltre le tasse sulla benzina sono aumentate quattro volte: il fondo per lo spettacolo (0,92 centesimi), la guerra in Libia (4 centesimi), con l'alluvione di Genova e delle Cinque Terre (0,89 centesimi) e poi il decreto Salva Italia.

 

Fonte: Corriere della Sera →
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