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Giovedì, 28 Marzo 2024

"Fisco a premi", bonus agli ispettori: più contestano, più guadagnano

Gli esattori delle Agenzie delle Entrate hanno una parte di stipendio - molto alta - che varia in base ai contenziosi. Più della metà delle verifiche va male, ma c'è chi paga per evitare lungaggini. E per la gioia degli ispettori

In più di un caso su due l'accusato vince. Solo nei primi tre mesi del 2014 è di 3,6 miliardi il valore dei contenziosi finiti a favore di chi era andato sul banco degli imputati. Non sono giorni belli, insomma, per l'Agenzia delle Entrate: abilissima a mettere nel mirino, ma meno brava a provare la colpevolezza dell'indagato. Ma se dietro questi numeri, sorprendenti, si nascondesse qualcos'altro? Se a pensar male si facesse peccato ma, ancora una volta, si indovinerebbe?

A fare la parte del cattivo è stato Libero che ha "spulciato" le parole di Raffaele Cantone e Vincenzo Visco, due che di economia e Fisco ne capiscono.  

I funzionari dell'Agenzia, spiega il presidente dell'Autorità Anti-corruzione e commissario Expo, "non dovrebbero avere incentivi per fare quello che è il loro dovere e per cui sono pagati comunque". L'ex ministro delle Finanze Visco si rivolge invece a Rossella Orlandi, neodirettore dell'Agenzia delle Entrate: "Spero che cambi linea rispetto al passato. Pagare gli ispettori in base ai risultati più portare ad atteggiamenti molto aggressivi. Si costringono sotto ricatto gli imprenditori a fare adesioni in base a violazioni che in parte non c'erano o non c'erano per niente". 

Insomma, trovato "l'inganno": ogni ispettore delle Agenzie delle Entrate viene pagato "a risultato". Semplicisticamente: più multa - e più porta nelle casse dell'Erario - più guadagna. 

Fa notare il quotidiano di Belpietro: 

Il calvario, per gli accusati, è lungo: mesi di controlli , incontri, convocazioni, documenti da presentare - perché l'onere della prova è a carico di chi si difende - e anche quando va bene, dopo migliaia di spese legali sostenute, per la restituzione del maltolto passano anni. Ma ci sono anche molti contribuenti che, pur di non impegolarsi in contenziosi sfiancanti, preferiscono patteggiare e pagare, soprattutto quando la "multa" è limitata. 

E quando il cittadino paga, l'ispettore guadagna. Di dati recenti sui bonus agli ispettori del Fisco - sottolinea Libero - non ce ne sono, l'Agenzia tace. Ma nel 2011, ultimo anno certo, la spesa nella parte fissa di retribuzione per i dirigenti di seconda fascia era di trenta milioni di euro a fronte di venticinque milioni di premi variabili. Come dire: gli "straordinari" pagano bene. Soprattutto se a pagare sono i cittadini. 

Fonte: Libero →
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