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Giovedì, 28 Marzo 2024

Cappuccino e grappa, poi il blitz in gioielleria: preso uomo dei Pink Panthers

Arrestato uno dei rapinatori del colpo alla gioielleria in via Pontaccio, a Milano. Due complici ancora ricercati. Video

Ha un nome e un volto uno degli autori della rapina commessa il 20 dicembre 2017 in via Pontaccio a Milano ai danni della gioielleria 'Paradiso luxury'. A finire dietro le sbarre è stato Danilo Vucinic, 36enne originario di Belgrado, ritenuto uno dei componenti del gruppo 'Pink panthers', formata da ex militari dell'Est Europa, famoso nel mondo per i modi spregiudicati e spettacolari di agire.

Quella mattina - racconta Carmine Ranieri Guarino di MilanoToday - si erano presentati nel locale come se fossero normali clienti. Uno dei due - al momento ricercato in tutta Europa - aveva estratto una pistola al peperoncino e l'aveva puntata contro il titolare. L'altro rapinatore, il 36enne, aveva invece preso un martello, aveva sfondato le vetrine e aveva arraffato tutto il possibile. 

Quindi, dopo cinquanta secondi esatti, i due erano usciti con un bottino di ben 200mila euro. Vucinic si era allontanato in metro, presa a Lanza, mentre il complice era scappato in bicicletta, facendosi largo tra i passanti con l'arma in pugno. In tutto la banda era composta da yte uomini: due di loro sono ancora ricercati. 

Gli agenti della Scientifica e della sezione anti rapine della Mobile - coordinata da Francesco Giustolisi - avevano subito effettuato tutti i rilievi e accanto a una delle vetrine distrutte erano riusciti a isolare due gocce di sangue, lasciate dal rapinatore con il martello che si era ferito rompendo le vetrate. Quel sangue, hanno poi accertato gli esami, apparteneva proprio al rapinatore di Belgrado. 

I poliziotti sono riusciti ad accertare che nei giorni precedenti, i criminali avevano effettuato sopralluoghi davanti alla gioiellieria.  La stessa mattina del colpo avevano fatto colazione nel bar di fronte con un cappuccino corretto alla grappa. 

L'attività investigativa degli agenti della Squadra mobile di Milano con la stretta collaborazione dell'Interpol e della Federal Criminal Police Svizzera, oltre che del Gabinetto regionale di Polizia scientifica, ha portato ad identificare l'uomo che aveva trovato rifugio a Basilea forse per la pianificazione di un altro colpo. Fermato dalla polizia elvetica con un falso documento croato, è stato estradato in Italia. Proseguono le indagine per la cattura dei due complici sospettati di essere tra gli autori di altre violente rapine commesse anche a Milano.

Fonte: MilanoToday →
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