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Mercoledì, 24 Aprile 2024

"Nelle carceri italiane fanno festa per gli attentati dell'Isis"

Il ministro della Giustizia Orlando al Corriere della Sera: "In cella trecento islamici radicali, li spostiamo di istituto in istituto per evitare il proselitismo"

Nelle carceri italiane sono trecento gli estremisti islamici che "hanno fatto festa" per gli attentati terroristici dell’Isis in Europa.

Proprio nelle carceri, come nei luoghi di culto, avviene il processo di radicalizzazione dei fedeli islamici. Un modo per osservare questo fenomeno e monitorarlo è quello di individuare chi festeggia gli attentati di Parigi o di Nizza, soprattutto se non era stato ancora inserto nella lista dei “radicalizzati” e la misura presa al momento è lo spostamento in altri istituti carcerari per evitare il proselitismo.

Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera ha intervistato Andrea Orlando, ministro della Giustizia, che spiega come in tempi di attentati terroristici da parte dell’Isis e di forti tensioni e timori per nuovi attacchi sia importante indagare sul flusso migratorio verso l’Europa, che potrebbe essere gestito proprio dallo Stato islamico, e soprattutto sulla condizione degli estremisti in carcere in Italia.

Grazie al monitoraggio continuo abbiamo rilevato, dopo gli ultimi fatti di terrorismo, manifestazioni di esultanza e di simpatia nei confronti degli attentatori. Anche da parte di chi non era stato ancora segnalato come radicalizzato. Parliamo di 350 persone che a vario titolo destano segnali di preoccupazione. All'interno di questo numero comunque esiguo, visto che siamo intorno al 5 per cento, ci sono quelli che hanno manifestato giubilo dopo gli attentati di Parigi o di Dacca, ma anche qualcuno che invece ha dato segni di dissociazione

Fonte: Corriere della Sera →
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