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Martedì, 23 Aprile 2024

"Il 70% della carne di pollo venduta nei supermercati è contaminata"

Il consiglio è sempre lo stesso: cuocere sempre per bene la carne, soprattutto il pollo

Non sono certo esaltanti i nuovi risultati di alcune analisi della carne venduta nei supermercati, come racconta il Fatto Alimentare.

Qualche settimana fa infatti la Food Standars Agency britannica ha pubblicato le percentuali di carne di pollo risultata contaminata da Campylobacter in Gran Bretagna, indicando anche le catene di supermercati in cui è venduta.

I test sono iniziati lo scorso inverno, e proseguiranno ancora per qualche mese. L’esito delle analisi effettuate nel primo trimestre avevano indicato una percentuale di carne contaminata da Campylobacter pari al 59%, che alla fine del secondo trimestre è arrivata al 70%, complici anche le alte temperature estive, che favoriscono la riproduzione  del batterio.

La trasmissione nell'uomo è dovuta all'ingestione di alimenti infetti e provoca una condizione patologica nota come campylobatteriosi, caratterizzata da: diarrea, febbre, nausea, crampi addominali e brividi di freddo. È trasmissibile attraverso derrate alimentari contaminate ed in particolar modo le carni crude non trattate, in particolare quella di pollo.

La percentuale di campioni con livelli molto alti di contaminazione, cioè superiore ai 1.000 cfu/g, è del 18% ( dove cfu/g sta per colony-forming units/gram e indica la carica infettante per grammo). Il 6% degli imballaggi è risultato anch’esso positivo al test. Il Campylobacter è la più diffusa causa d’infezione alimentare.

Il consiglio è sempre lo stesso: cuocere sempre per bene la carne, soprattutto il pollo.

Fonte: Il Fatto Alimentare →
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