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Giovedì, 28 Marzo 2024

L'Italia s'è persa un brigatista: sequestrò Moro, vive rifugiato in Nicaragua dal 1983

L'altro "Cesare Battisti" è l'ex br Alessio Casimirri, uno dei dieci componenti del commando che rapì Aldo Moro nel 1978 e da allora latitante. Trovato dalla commissione parlamentare d’inchiesta un documento nell'archivio dei carabinieri: perché fu scarcerato?

Alessio Casimirri è rifugiato in Nicaragua dal 1983, mai passato da una prigione, unico tra i sequestratori del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro ad aver evitato l’arresto, almeno secondo la storia ufficiale. Perchè ora dagli archivi del Comando provinciale dei carabinieri di Roma spunta un documento che rappresenta un vero mistero.

La commissione parlamentare d'inchiesta sul sequestro e sull'omicidio di Aldo Moro ha infatti scovato un cartellino fotodattiloscopico che porta la data del 4 maggio 1982 quando a carico di Casimirri pendevano due mandati di cattura per associazione sovversiva e partecipazione a banda armata, accusa debitamente annotata sul cartellino. E alla voce"motivo del segnalamento" il compilatore tuttora anonimo scrisse "arresto".

Tuttavia non risulta che l’allora militante delle Br dal nome di battaglia "Camillo" abbia mai messo piede in una cella.  Dell’operazione non c’è traccia in nessun altro documento giudiziario, e alla data del 4 maggio ’82 non si hanno notizie del suo fermo né di altri terroristi. Un arresto fantasma, insomma; certificato da un documento apparentemente autentico, senza che si sia mai realmente verificato.

I molti sono gli enigmi maturati intorno all’ultimo latitante del "caso Moro"; compreso quello, rimasto senza riscontri, a cui accennò l’ex pubblico ministero Antonio Marini alla commissione stragi nel 1995, quando riferì la voce secondo cui l’ex br sarebbe stato un informatore di un ex capitano dei carabinieri (poi identificato nel generale Antonio Delfino, morto nel 2014) che l’avrebbe passato al Sismi, il servizio segreto militare. Teorie mai verificate, che tornano d’attualità con la prova dell’arresto fantasma.

Per adesso il presidente della commissione Moro, Giuseppe Fioroni, si è limitato a scrivere una lettera al presidente del Consiglio Gentiloni, e ai ministri Alfano, Minniti e Orlando, per sottoporre nuovamente al governo la necessità di "promuovere l’estradizione del latitante Alessio Casimirri". 

Fonte: Corriere della Sera →
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