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Giovedì, 25 Aprile 2024

Caso kazako: tutti i punti da chiarire. Alfano e Bonino sapevano?

Continua a fare discutere il caso della moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, rimpatriata lo scorso 31 maggio insieme alla figlia di sei anni.

E' sulle prime pagine dei quotidiani da giorni il caso della moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, rimpatriata lo scorso 31 maggio in Kazakistan insieme alla figlia di sei anni.

Nella notte tra il 28 e il 29 maggio la casa romana della famiglia kazaka è immersa nel silenzio. Quando fanno irruzione i trenta agenti stanno cercando il dissidente Mukhtar Ablyazov. Ma Ablyazov non c’è. Ci sono però Alma, sua moglie, e la figlia Alua, 6 anni. Alma Shalabayeva, ha raccontato al "Financial Times": "Continuavano a gridarmi in italiano. Non capivo esattamente cosa dicessero. L’unica cosa che ho potuto distinguere fu 'Puttana' russa".

Alma decise di mostrare il suo passaporto diplomatico rilasciato dalla Repubblica Centrafricana nell’aprile 2010. Viene portata via, prima in una stazione di polizia, poi al Cie. Il 31 maggio Alma viene portata a Ciampino, le fanno firmare dei documenti e, insieme alla figlia, viene condotta su un «lussuoso» jet privato ad Astana.

Il dissidente  Ablyazov, in esilio a Londra, teme ora per il destino della moglie (che rischia anni di prigione) e della figlia (che rischia di finire in un orfanotrofio). Nel suo paese l'atmosfera sembra davvero irrespirabile, dal punto di vista dei diritti umani e delle garanzie minime di libertà di espressione.  Nursultan Nazarbayev governa con pugno di ferro il paese sin dal dissolvimento dell'Unione Sovietica.

5 LUGLIO: ESPLODE IL CASO

La misura di rimpatrio per Alma Shalabayeva è stata revocata pochi giorni fa dal governo. Troppo tardi però. Al centro del dibattito c'è la ricostruzione del blitz fatta dalla Shalabayeva e raccolta dal Financial Times in cui si parla di intimidazione e minacce da parte della polizia italiana nei confronti della donna kazaka. Ricostruzione smentita dalla procura di Roma, ma che rischia di aggravare la posizione del governo italiano. Davvero il ministro Alfano non sapeva della ‘rendition’ che ha riportato in Kazakistan Alma Shalabayeva e sua figlia Alua? Le ricostruzioni di queste ore sembrano mettere in dubbio la tesi di un Alfano all’oscuro di tutto.

Il Fatto Quotidiano scrive: "Il ministro non sapeva ma il suo staff sì. Sapeva il capo di Gabinetto di Alfano, Giuseppe Procaccini, che viene contattato il 27 maggio dall’ambasciatore kazako Adrian Yelemessov dopo che questi ha inutilmente tentato di contattare Alfano in persona. Il dissidente Ablyazov sarebbe a Casal Palocco e i kazaki chiedono che sia arrestato in quanto pericoloso criminale". Anche il ministro degli Esteri Emma Bonino viene informata dell’accaduto dallo studio Olivo-Vassalli che difende la donna il giorno 31 e a sua volta informa Letta e Alfano. E’ la stessa Bonino a spiegare a Repubblica di avere raccontato della vicenda il 2 giugno alla parata per la festa della Repubblica: il ministro degli Esteri prende da parte il collega dell’Interno e il premier Letta che sembrano cadere dalle nuvole. Bonino descrive un Alfano ‘furibondo’: “Gli dissi di seguire il caso Kazakistan di persona”.

"La competenza sulle espulsioni non e' nostra". Sull'espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, la Farnesina si chiama fuori: non abbiamo ''alcuna competenza in materia di espulsione di stranieri, ne' accesso ai dati'' sui rifugiati politici in Paesi terzi. Il ministero deve solo ''verificare l'eventuale presenza nella lista di agenti diplomatici accreditati in Italia di nominativi che possano essere di volta in volta segnalati dalle autorita' di sicurezza italiane''. Una precisazione che suona come un'ulteriore presa di distanza dall'operato del Viminale.

Repubblica elenca quali sono i 10 punti da chiarire su questa vicenda:

1. Il 28 maggio, al Viminale, l'ambasciatore kazako chiede la cattura di Ablyazov al prefetto Procaccini, capo di gabinetto di Alfano. È credibile che il ministro non ne sia stato informato?

2. Il ministro dell'Interno ha avuto contatti con l'ambasciatore kazako prima della riunione nell'ufficio del suo capo di gabinetto?

3. Il 3 giugno l'Ufficio Immigrazione invia al Viminale una relazione sull'espulsione della Shalabayeva. Perché Alfano si accorge solo il 12 luglio che qualcosa non ha funzionato?

Fonte: La Repubblica →
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