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Venerdì, 29 Marzo 2024

Andrea Stival risponde alle accuse di Veronica: "Contro di me solo calunnie"

Il suocero dell'imputata: "Troppo fango, voglio solo giustizia per Loris". Il giallo delle fascette: nell'ultima versione della Panarello sparisce un'importante ammissione sul suo ruolo nel delitto

"Solo calunnie. Troppo fango. Io voglio solo pace, rispetto e giustizia per la famiglia e il mio nipotino". Così Andrea Stival ha commentato appena fuori dall’aula l’ultima versione di Veronica Panarello sull’omicidio del piccolo Loris.

Una versione in cui la donna di Santa Croce Camerina ribadisce le accuse al suocero ma in cui sparisce un’importante ammissione: "Andrea mi ha ordinato di legare i polsi di Loris, io sono andata a prendere una fascetta elettrica. Poi ho ricevuto la telefonata di mio marito e sono andata di là", ha sibilato Veronica in aula. "Quando sono tornata indietro Loris non respirava più". Insomma non sarebbe stata l’imputata a stringere le fascette ai polsi di Loris ma il suocero Andrea Stival.

Un particolare non da poco dal punto di vista processuale. "Voglio essere punita, ma non è giusto che per questo delitto paghi solo io, che non ho ucciso mio figlio. Chi deve pagare con me è mio suocero, l'esecutore materiale, è lui che ha strangolato Loris” ha detto ieri Veronica in aula. Ma è proprio sull’entità della pena che secondo il Corriere della Sera la difesa sta giocando la sua strategia. Non aver legato le fascette ai polsi di Loris ridurrebbe al minimo le responsabilità dell’imputata. 

Come dire che lei avrebbe "solo" partecipato all' occultamento di cadavere. Un modo per passare dall' eventualità dell' ergastolo a una pena di tre anni.

Fonte: Corriere della Sera →
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