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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Servono cavie umane, paghiamo 900 euro al giorno": è boom di candidati

La richiesta di cavie umane arriva dalla Svizzera ma, come racconta il Corriere della Sera, si candidano in tanti dal Nord Italia

E' un lavoro molto ben pagato, 900 euro al giorno, ma non tutti sono disposti a farlo. Assumere farmaci in sperimentazione per mille franchi svizzeri è uno dei lavori meglio pagati del momento, ma chi è disposto a correre il rischio?  Il compenso tra l'altro può triplicare se il farmaco da sperimentare richiede più tempo di permanenza in clinica. La richiesta di cavie umane arriva dalla Svizzera ma, come racconta il Corriere della Sera, si candidano molte aspiranti cavie dall'Italia. 

I volontari per la sperimentazione di nuovi medicinali sono soprattutto lombardi: tanti milanesi, seguiti da varesini e comaschi, di sesso maschile (il 75%) e perlopiù giovani. Non si accettano disoccupati perché, è questo il ragionamento, avendo necessità di lavorare non sono considerati liberi di scegliere. Ci sono anche anziani e persone di mezza età che approfittano della circostanza per risparmiare sul costo del ticket e fare un check up completo. Tanti studenti scelgono di fare le cavie per pagarsi una vacanza, o lo scooter nuovo. Incredibile ma vero.

Circa vent'anni fa ci sono state le prime delocalizzazioni di imprese italiane operanti in questo settore: le cavie devono vivere vicino, per questioni di monitoraggio e sicurezza. 

«È una questione di sicurezza - dice Zanin - se qualcosa va storto dobbiamo capire subito qual è il problema e come agire». Come nel caso di una ragazza di 24 anni di Como che è stata ricoverata in ospedale dopo l’effettuazione di un test: le compresse che le avevano somministrato avevano causato coliche biliari. 

Fonte: Corriere della Sera →
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