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Venerdì, 29 Marzo 2024

''Fino al mese scorso assumevano'': chiude il colosso dei trattori, 300 lavoratori a rischio

I dipendenti della Cnh di Pregnana, in provincia di Milano, hanno scioperato davanti ai cancelli dello stabilimento per protestare contro la decisione dell'azienda di chiudere il sito produttivo

Sciopero e protesta per i lavoratori dello stabilimento di Pregnana della Cnh, colosso italoamericano che produce macchinari agricoli e mezzi pesanti. Nella mattina di mercoledì 2 ottobre i dipendenti hanno incrociato le braccia per due ore davanti ai cancelli di via Vanzago. Il motivo? L'improvvisa protesta è arrivata dopo che l'azienda ha manifestato l'intenzione di chiudere il sito produttivo di Pregnana Milanese, mettendo a rischio il futuro occupazionale di almeno 300 lavoratori

Perché chiude la Cnh di Pregnana

Come racconta Alessandro Gemme su MilanoToday, la decisione di chiudere lo stabilimento di Pregnana è arrivata dopo la presentazione a New York del piano industriale "Transform 2 win": business-plan in cui è prevista la riorganizzazione del gruppo Cnh Industrial che ha diviso i business dei veicoli commerciali Iveco e dei motori Ftp dalle divisioni delle macchine agricole e costruzioni. Un piano che avrebbe tre obiettivi: "aumentare in 5 anni il fatturato ad un tasso del 5% annuo; aumentare il margine Ebit all'8% del 2022 e del 10% nel 2024; aumento del rendimento delle attività industriali al 20%", ha affermato in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore automotive.

La chiusura dello stabilimento di Pregnana, nello specifico, è trapelata durante un incontro a Torino tra azienda e sindacati che si è svolto nella giornata di martedì 1° ottobre. La multinazionale, stando a quanto riferito dai sindacati, è intenzionata a cessare le attività nel sito dell'hinterland Nord-Ovest di Milano a partire dal 2020 per spostarla a Torino mentre la logistica seguirà lo stesso destino ma dopo un anno: nel 2021.

La produzione spostata a Torino

"Vogliono spostare la produzione ma per il momento non sappiamo che fine faranno gli operai — ha dichiarato la segretaria di Fiom Milano Roberta Turi —. Il nostro obiettivo è quello di non far chiudere lo stabilimento e assicurare un futuro ai lavoratori, per questo ci stiamo muovendo in tutti le direzioni".

Parti sociali e proprietà si incontreranno a Torino martedì 8 ottobre. Ma l'obiettivo dei sindacati è portare il negoziato al ministero dello sviluppo economico, anche se per il momento non è stato fissato nessun tavolo.

Dal canto loro gli operai sono stati chiari con i sindacati: "Tutte le decisioni devono essere prese dai lavoratori, non dovete accettare nessun compromesso con l'azienda", hanno dichiarato in modo perentorio.

Fonte: MilanoToday →
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