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Martedì, 23 Aprile 2024

Si ferma l’acciaieria simbolo dell'industria toscana: migliaia di posti a rischio

Il futuro del secondo polo siderurgico italiano dopo Taranto è un gigantesco punto di domanda. Tra poche ore l’acciaieria di Piombino entrerà in un periodo di riposo forzato

Piombino è la città operaia per eccellenza in Toscana. O da oggi dovremmo dire "era"? Già, perché oggi è una giornata triste e densa di ombre per il futuro di migliaia di lavoratori.

Tra poche ore l’acciaieria di Piombino entrerà in un periodo di riposo forzato. Ciò significa che l’altoforno smetterà di essere alimentato e per circa un mese sarà caricato solo con il coke e non con il minerale. Come dicono quelli che lavorano nel settore, passerà allo stato di “stand by”.

E' capitato anche in passato che l'acciaieria Lucchini si fermasse, ma questa volta è diverso, questa volta è tutto diverso.

Come raccontano oggi i quotidiani sono migliaia le famiglie che non sanno cosa riserverà loro il futuro: in un primo momento ovviamente è garantito l’utilizzo di contratti di solidarietà, ma il 30 maggio è il termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisizione dello stabilimento.

Scrive La Stampa:

Passata in secondo piano l’offerta d’acquisto presentata dal gruppo Smc del magnate arabo Khaled al Habahbeh, potrebbe ora avere la meglio quella della società indiana Jsw. Smc group, su cui i lavoratori avevano puntato molto per la volontà espressa dal suo presidente di salvaguardare l’occupazione e l’altoforno acceso

Negli scorsi giorni Paolo Francini, un lavoratore dell'acciaieria, ha fatto lo sciopero della fame davanti allo stabilimento. La solidarietà del mondo politico locale e regionale non è mancata, ma non basta. Su Twitter l’hashtag #Piombinonondevechiudere raccoglie i commenti di tutti coloro che continuano a battersi per evitare che l'acciaieria chiuda per sempre.

Il futuro del secondo polo siderurgico italiano dopo Taranto è un gigantesco punto di domanda.

Fonte: La Stampa →
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